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Malpensa | 08 luglio 2024, 15:01

Intitolazione di Malpensa a Berlusconi: «No, sia a Gianni Caproni»

Il sindaco di Somma Bellaria fa due proposte alternative, scrive a Mattarella anche la lista di Lonate Uniti e Liberi. Ecco i nomi che stanno emergendo

foto d'archivio

foto d'archivio

 L'intitolazione di Malpensa a Berlusconi continua a far discutere. Nei Comuni interessati dalla presenza dell'aeroporto, oggi si è mosso Somma Lombardo con il sindaco Stefano Bellaria: «Sono ben consapevole che ci siano questioni molto più urgenti in relazione al “nostro” aeroporto, come il futuro dello scalo o gli sviluppi del decreto “Aria”, ma permettetemi una considerazione, visto le recenti polemiche. La struttura è conosciuta in tutto il mondo, da sempre, con l’appellativo di Aeroporto della Malpensa, quindi non vedo la necessità di cambiarne il nome. E se proprio vogliamo intitolarlo a qualcuno, mi aspetterei un nome che abbia un forte ed indissolubile legame con il mondo del volo e con il nostro territorio».

Due le proposte: «Amalia Ercoli Finzi “la signora delle stelle”, prima donna italiana a laurearsi in ingegneria aeronautica. Una vita dedicata alla ricerca nel campo delle scienze e delle tecnologie aerospaziali; docente di meccanica orbitale, consulente scientifica per la NASA, l'ASI e l'ESA. Una donna moderna e lungimirante, che ha un legame fortissimo con il nostro territorio, essendo nata a Gallarate e avendo studiato a Busto Arsizio prima dell’università a Milano». E ancora: «L’altro nome fa parte del DNA dell’industria aeronautica della nostra provincia e dell’intera Nazione, nonostante la possibile obiezione - che mi sento di rimandare al mittente - che non sia nato in Lombardia: Gianni Caproni. L’uomo a cui si deve l’appellativo di Provincia con le Ali a Varese. Proprio a Malpensa il primo volo nel maggio del 1910 con il mitico Ca.1.  Senza dimenticare che l’azienda da lui fondata si trova a due passi dal sedime aeroportuale ed è oggi sede del parco e museo del volo più grande d’Europa. In estrema sintesi, almeno per una volta, proviamo a “Volare alto”».

Sul nome di Caproni arriva anche una proposta della lista civica all'opposizione a Lonate, Uniti e Liberi, guidata da Nadia Rosa: la lettera è stata inviata al presidente Sergio Mattarella, al ministro Salvini e altre autorità.

«Considerato che il decesso di Silvio Berlusconi risale a poco più di un anno fa, innanzitutto si ritiene che sarebbe consigliabile rispettare la norma che prevede che l’intitolazione di un luogo pubblico possa avvenire solo una volta trascorsi dieci anni dal decesso» è la premessa iniziale. Si contestano anche le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi e si scrive: «Considerando che l’aeroporto di Milano Malpensa è un punto di transito di milioni di persone ogni anno e che quindi l’intitolazione avrebbe una rilevanza mondiale da non sottovalutare, si ritiene che dedicare l’aeroporto di Milano Malpensa a Silvio Berlusconi possa mettere in ridicolo davanti a tutto il mondo l’Italia intera e, in particolare, chi si trova ad operare presso l’aeroporto di Malpensa, come la società di gestione e tutti gli operatori aeroportuali, il territorio in cui il sedime aeroportuale ricade, e quindi i Comuni di Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo, e anche coloro che hanno promosso e sviluppato l’attività aeronautica di Malpensa, come il Comune di Busto Arsizio, sede iniziale della Società Aeroporto di Busto Spa e residenza di coloro che nel secondo dopoguerra promossero l’attività aeronautica della zona, portando allo sviluppo di Malpensa come aeroporto internazionale».

Invece,  Caproni, ingegnere aeronautico e imprenditore, pioniere dell’aviazione italiana, fondatore dell’azienda aeronautica Caproni, avrebbe attinenza e successo: «La dedica a Caproni coniugherebbe un principio di correlazione tra l’attività aeronautica esercitata a Malpensa e quella portata avanti dall’ingegnere aeronautico, oltre al diretto legame geografico tra le vecchie officine Caproni, dove ora sorge il museo di Volandia, e l’aeroporto di Malpensa».

Anche Dario Balotta, responsabile dei trasporti di Europa Verde, è intervenuto e ha proposto così: «Che sia l'Enac (Ente nazionale aviazione civile) l'autorità di regolamentazione tecnica e vigilanza nel comparto dell'aviazione civile cioè una struttura centralista statale che ha il compito di regolare il trasporto aereo italiano, a fare la proposta di dare un nome allo scalo della Malpensa, lascia molte perplessità. La competenza spetta al gestore locale dell'aeroporto, la Sea quindi al territorio, spetta il compito di individuare un nome da dare alla Malpensa. Anche se l'Enac è una struttura che dipende dal ministero dei trasporti, non autorizza il Ministro Salvini ad approvare la richiesta dell'Ente. Ad altro dovrebbe pensare il Ministro, vista l'inefficienza della maggior parte dei 34 scali italiani. Sorprende inoltre, a proposito di nomi di personalità del territorio lombardo, che Salvini non abbia proposto a Sea, unico titolare della decisione, il comasco Gianfranco Miglio il più grande e coerente sostenitore della trasformazione dello Stato italiano in senso federale o, addirittura, confederale, dimostrandosi ben oltre l'ideologo della Lega Lombarda. Ora sarà la Sea a proporre un nome di alto profilo culturale o umanitario che non faccia sorridere i passeggeri i provenienti da tutto il mondo, magari con il nome di Gino Strada».

Redazione

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