Valceresio - 08 luglio 2024, 11:50

«Valceresio messa in ginocchio dal maltempo, danni devastanti. Chiederemo un indennizzo a Regione»

(FOTO E VIDEO) Giacomo Vinoni, presidente della sezione Valceresio di Coldiretti, racconta le tragiche conseguenze dovute alle precipitazioni che affrontano ora le numerose aziende agricole della zona: «Un disastro, raso al suolo tutto, mais finito di seminare giusto il sabato pomeriggio. Oltre alla pioggia c’è la questione del Bevera: per legge nessuno può pulire un argine»

Piogge e campi allagati in Valceresio

«È stato un disastro per tutti quanti, un’ondata di maltempo mai vista prima». È questo il primo commento di Giacomo Vinoni, presidente della sezione della Valceresio di Coldiretti, a proposito delle conseguenze della pioggia abbattutasi ieri in provincia, e in particolare modo nella valle (leggi QUI), sede di numerose aziende agricole.

«I danni sono stati devastanti per quanto riguarda il mais, che tutti avevano finito di seminare giusto il sabato pomeriggio - spiega Vinoni - La perturbazione ha portato via tutto, il lavoro è completamente da rifare, e per farlo bisognerà aspettare almeno una settimana. Non c’è stato nemmeno il tempo di essere soddisfatti».

Il paese più colpito è stato Arcisate, che è anche quello della Valceresio in cui hanno sede le aziende più grosse e quindi dove si trova il maggior numero di terreni, ma ci sono stati danni anche a Cantello, Induno Olona e Malnate.

«Il nostro lavoro dipende molto dalle perturbazioni, quindi quello che possiamo fare noi è seminare quando sappiamo che non arriveranno grandi precipitazioni. Questa è stata la prima finestra per coltivare, ma il maltempo di ieri ha raso al suolo tutto, sia i prati sia i medicai, che ora non si rialzeranno più. La Valceresio è stata messa in ginocchio».

La pioggia, sì, ma secondo Vinoni c’è un altro fattore che contribuisce all’aumento dei danni, su cui bisognerebbe lavorare: «Almeno il 50% di questo danno è causato dalla pioggia, ma la parte rimanente è causata dal torrente Bevera: il corso d’acqua non si può toccare, è vietato per legge. Bisogna fare domanda in Regione che poi fa uscire qualcuno che dovrebbe rilasciare un’autorizzazione. Per questo motivo nessuno ha mai potuto pulire un argine, e questa sarebbe una cosa su cui lavorare».

I problemi maggiori sono stati nel settore dell’agricoltura, ma sono numerose anche le segnalazioni di allagamenti di abitazioni.

La prossima mossa da parte di Coldiretti sarà chiedere un aiuto alle istituzioni: «Stiamo già lavorando per chiedere un indennizzo a Regione Lombardia».

Lorenzo D'Angelo