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Sport | 01 luglio 2024, 17:17

La pista ghiaccio cancellata dall'acqua in Vallemaggia: «Era un luogo fondamentale per tante persone»

Morti e dispersi, ma anche ingenti danni materiali a causa della tempesta che ha colpito il Ticino tra sabato e domenica. Il crollo del Centro Sportivo Lavizzara lascia senza "casa" diversi sportivi locali: la testimonianza dell'ex numero uno dei Mastini Davide Bertin

Ecco cosa rimane del Centro Sportivo Lavizzara dopo la tempesta della notte tra sabato e domenica

Ecco cosa rimane del Centro Sportivo Lavizzara dopo la tempesta della notte tra sabato e domenica

«Ho lavorato tanti anni lì, fatto camp lunghi, anche di 15 giorni: era una pista molto bella, ben fatta, fondamentale per tante persone».

Era, il tempo verbale è purtroppo quello adeguato alla situazione. La pista ghiaccio di Prato Sornico in Vallemaggia, Centro Sportivo Lavizzara il suo nome ufficiale, non c’è più: è stata spazzata via dalla furia degli elementi naturali in una notte diventata tragedia per il Canton Ticino.

Morti e dispersi (leggi QUI e QUI), ma anche ingenti danni materiali per le diverse comunità che abitano la zona. Tra cui, inevitabilmente per la Svizzera, c’è anche la grande famiglia degli sport del ghiaccio e dell’hockey, della quale fa parte a pieno diritto Davide Bertin.

Ex portiere dei Mastini, oggi preparatore nella stessa società di chi ripercorre le sue orme, cuore giallonero se ce n’è uno, Bertin da diverso tempo continua la sua carriera post agonistica anche in Ticino. Oggi lavora nel settore giovanile dell’Hockey Lugano, ma per anni ha militato nell’Hockey Club Ascona, a contatto con la prima squadra e con i giovani.

Sua è la testimonianza che abbiamo riportato sopra: suo il cuore spezzato, come quello di tanti altri, nel vedere una struttura elegante e funzionale ridotta ora a uno scheletro inservibile: «Era un luogo di lavoro importante per un club come il nostro, che si appoggiava su tre piste. In particolare durante la pre-stagione, fino a ottobre, ovvero fino a quando la pista di Ascona non è utilizzabile. Allenamenti, partite, tanti bambini: è forse uno dei luoghi in cui sono stato di più».

Una casa per l’hockey, anche per il Vallemaggia HC («li ho sentiti e ho mandato loro un messaggio di vicinanza» continua Bertin), ma anche per tutti gli altri sport che si servono del ghiaccio. Una casa di tanti diventata un cumulo di macerie.

L’unica luce è arrivata da Varese: come scritto da VareseNoi ieri (leggi QUI), per bocca del gestore Matteo Cesarini, si è offerta per ospitare quest’estate almeno parte dell’attività che si svolgeva al Centro Sportivo Lavizzara, avendo deciso di non chiudere in luglio e in agosto.

F. Gan.

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