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Cronaca | 01 luglio 2024, 20:41

Valtravaglia, rapinato e preso a badilate dopo la notte di sesso: chiesta una condanna

Il 38enne a processo avrebbe preteso di essere pagato dall’uomo che aveva ospitato lui e la compagna per un’avventura a luci rosse. Il pm: 4 anni di reclusione e 1000 euro di multa

Valtravaglia, rapinato e preso a badilate dopo la notte di sesso: chiesta una condanna

(Gabriele Lavagno da LuinoNotizie.it) Era iniziata come una notte di sesso a tre, a casa dell’uomo di 58 anni che tenendo la moglie all’oscuro di tutto aveva pubblicato online un annuncio per cercare una coppia con cui divertirsi. L’esperienza finì nel peggiore dei modi, con un’aggressione a colpi di badile per questioni di soldi, cioè per il pagamento della “prestazione sessuale”.

Questo secondo la ricostruzione della Procura di Varese, che per quei fatti – avvenuti in un borgo lacustre della Valtravaglia nell’aprile del 2019 – ha chiesto la condanna dell’imputato, un 38enne accusato di rapina e di lesioni aggravate dall’uso dell’arma, a 4 anni e un mese di reclusione, più 1000 euro di multa.

La violenza era scattata nelle ore successive alla notte a luci rosse, ha affermato nella sua requisitoria il pubblico ministero Antonia Rombolà. E sarebbe scaturita dalle avance che la compagna dell’uomo oggi a processo avrebbe ricevuto dal padrone di casa, in un momento in cui i due erano rimasti soli. L’uomo le avrebbe proposto di rivedersi senza il partner di lei, e avrebbe inoltre criticato il fidanzato della donna, definendolo “uomo inutile”. Il 38enne, scoperto il tutto, avrebbe quindi impugnato la prima cosa trovata attorno a sé – il badile – scagliandosi con violenza contro il 58enne, che finì poi in ospedale con un braccio rotto.

E la rapina? La persona offesa, ascoltata in udienza, non aveva parlato di minacce ricevute dall’imputato per farsi consegnare i soldi, ha aggiunto il pm. Ma l’atteggiamento minatorio, secondo il magistrato, è nei fatti; cioè nel timore e nella prostrazione subentrati ai colpi di badile; uno stato d’animo che avrebbe spinto il 58enne a mettere 300 euro nelle mani del suo aggressore, pur di liberarsi di lui. L’imputato – è la ricostruzione dell’accusa – avrebbe quindi smesso di stare al gioco sessuale dopo aver scoperto la proposta proibita fatta alla sua compagna dal padrone di casa, e a quel punto avrebbe iniziato a chiedere soldi.

Non la pensa così la difesa, rappresentata dall’avvocato Elisa Tancredi, che ha chiesto al giudice l’assoluzione del suo assistito per quanto riguarda il reato di rapina, e il minimo della pena per le lesioni, a fronte del fatto che l’uomo a processo non aveva negato i colpi di badile. Quanto alla rapina, ha affermato il legale, perché l’imputato – che aveva trascorso la notte nella casa del 58enne – avrebbe dovuto metterla in atto in pieno giorno, con il rischio di essere visto? «Ha colpito impugnando il badile per la rabbia dovuta alle avance», ha proseguito il legale parlando dell’imputato, prima di considerare il ruolo della sua compagna: «Era presente al momento dell’aggressione e non ha visto lo scambio di denaro».

Quanto alla persona offesa, «in aula non ha saputo spiegare le ragioni dell’aggressione subita», ha evidenziato il difensore prima di presentare le proprie richieste al giudice. Che si pronuncerà in autunno.

Gabriele Lavagno da LuinoNotizie.it

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