/ Storie

Storie | 30 giugno 2024, 05:25

Tra "rebelòt" e "tel chi", il rap in varesotto di ThisGelo

Il rapper varesino Lorenzo Pellegrini, in arte "ThisGelo", racconta le sue esperienze nel mondo della musica, dagli esordi fino agli ultimi brani in dialetto, alla riscoperta di una lingua non più utilizzata ma che riesce ancora a esprimere tante emozioni

Lorenzo Pellegrini, in arte ThisGelo

Lorenzo Pellegrini, in arte ThisGelo

Diari, poesie, fotografie... sono tanti i modi in cui ognuno di noi sceglie di esprimersi. Nel caso di Lorenzo Pellegrini, è la musica.

O meglio, il rap. O meglio, il rap in dialetto varesotto. Classe 1989, il rapper, noto come ThisGelo, ha voluto infatti utilizzare una "lingua" ormai quasi persa come il dialetto varesotto unita a un genere musicale attuale quale il rap per esprimere i suoi pensieri.

«All'inizio, ero conosciuto come "Gelo" - ha raccontato il giovane cantante - perché mi hanno sempre detto che ero una persona fredda, che non esprimeva sentimenti. Qualche anno fa, un ragazzo del sud Italia ha deciso di chiamarsi anche lui Gelo ed è diventato abbastanza popolare, a un certo punto la gente citava per errore me sui social così ho deciso di distinguermi». Così, è nato ThisGelo, un gioco di parole tra inglese e italiano che si adatta così bene al personaggio da essere anche il titolo nel suo primo EP.

«Sono cresciuto con mia nonna, è una lombarda doc, vecchio stile, parlava un sacco in dialetto soprattutto con amici, con mia mamma, ho sentito tantissimo parlare in dialetto durante la infanzia, non mi piaceva tanto, la prendevo anche un po’ in giro. Oggi, non lo parla più nessuno, è usato soltanto in occasioni goliardiche. In realtà, è divertente anche da scrivere».

Lorenzo, infatti, non solo parla (anzi, canta), ma riesce anche a scrivere in varesotto, «all'inizio, pensavo il testo in italiano poi lo trasformavo in dialetto ad eccezione di alcune frasi già così, ora sto ragionando direttamente in dialetto, è come se, scrivendolo, lo stessi imparando, alcune espressioni diventano più facili».

«Mi piace molto il suono del dialetto, ho voluto provare a rapparlo, è partito tutto come un gioco, un esercizio di stile, poi ho visto che suonava bene e mi sono dello "vediamo cosa succede!", il concept mi è venuto così, partendo dal fatto che parlo in dialetto e avevo voglia di fare una cosa 100% varesina, le mie espressioni preferite sono "tel chi", "rebelot", "barbun", ogni parola è molto incisiva, colorita, quasi racconta una storia, sono tutte espressioni molto iconiche» ha continuato il giovane varesino appassionato di musica fin dall'infanzia.

«Da piccolo ho ascoltato tanta musica classica, in casa c'era un giradischi e mio zio è un violinista, sentivo tutte le prove. Con il rap, ho iniziato alle superiori, mio papà mi aveva regalato un cd con un mix artisti, 50 Cent, Snoop Dog, quello è stato il mio primo approccio ma ho iniziato ad amare il rap quando ho scoperto Caparezza, mi piaceva tantissimo, per poi passare a Fabri Fibra e Club Dogo, è stato grazie a loro che ho iniziato a fare rap vero e proprio. 10 anni fa circa è arrivata la scrittura, prima ci avevo pensato ma non avevo coraggio di farlo, sono sempre stato abbastanza introverso, non avevo mai pensato di andare sul palco, verso i 24 anni mi è nata questa voglia».

Così, negli anni, sono nati un EP con 5 brani, alcuni singoli e un album con 12 canzoni, fino alle ultime due al 100% made in Varese, dalla "lingua" alle location scelte per i video, i principali punti della città, da Piazza della Repubblica a Vicolo Canonichetta.

«Mi piacerebbe che mi ascoltasse il ragazzino così come un pubblico più adulto, sto ricevendo tanti commenti e nuovi fan di una certa età, di solito il rap è ascoltato da giovani, adolescenti, invece sta piacendo molto alle persone adulte. Dentro le canzoni metto me stesso, le mie esperienze, emozioni, la mia visione del mondo, soprattutto i pezzi in dialetto sono più spensierati, leggeri, di solito sono molto introspettivo, ermetico, faccio molti giochi di parole, ma questi pezzi mi hanno dato più leggerezza anche se parlano della mia vita», ha concluso il cantante, sempre affiancato dalla sua ragazza e da suo fratello per la registrazione dei video e dei vari montaggi.

Siete curiosi di ascoltare le canzoni di Lorenzo "ThisGelo"? Le troverete su Spotify, YouTube o potete visitare il suo profilo Instagram.

Giulia Nicora

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore