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io_viaggio_leggero | 30 giugno 2024, 07:00

Martinica: Caraibi, croissant e rum agricole

In questa rubrica troverete reportage diretti e interviste di viaggio, esperienze vissute in prima persona lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti e incontri inaspettati in giro per il mondo. Se hai un viaggio da raccontare... Scrivi a: ioviaggioleggero@gmail.com

Martinica: Caraibi, croissant e rum agricole

La Martinica è un’isola che ho avuto la fortuna di scoprire e di vivere con spontaneità; dieci giorni sono più che sufficienti per visitarla e godere delle sue spiagge, le distanze sono brevi e l’estensione ricorda Rodi in Grecia. Il mio viaggio inizia con un volo diretto da Parigi per Fort de France che si trova sulla costa ovest. La Martinica è un territorio francese d’oltremare, quindi non è necessario il passaporto e i prezzi come la moneta sono europei. Arrivo in serata e decido di assaporare subito la cucina creola con un piatto di Accras de Morue, frittelle di pesce speziate, accompagnate da una birra locale. Dopo cena breve tour del centro con passeggiata sul lungomare fino a Fort Saint-Louis, l’antica fortezza. La mattina seguente affitto una macchina per iniziare l’esplorazione, prima di partire faccio tappa in una delle ottime “Boulangerie” locali per gustare un buonissimo croissant; le tradizioni e i sapori francesi sono molto presenti sull’isola. Mese di Marzo 28 gradi senza umidità, sembra un sogno ma è proprio così.

Bello carico di energia mi muovo verso il primo entroterra alla scoperta di uno dei simboli del luogo, il “Rum Agricole”. Un distillato di canna da zucchero molto apprezzato in tutto il mondo che qui rappresenta, anche, una bellissima occasione per conoscere la tradizione locale. Inizio con la visita alla distilleria La Favorite, situata a pochi chilometri da Fort de France; una grande villa coloniale circondata da distese di canna da zucchero e vegetazione tropicale è pronta ad accogliermi. Una realtà artigianale, essenziale, indipendente e che utilizza ancora oggi alcuni macchinari a vapore per la produzione. Proseguo il tour prima nell’area distillazione e poi nella cantina dedicata alle botti, importantissime e assolutamente di quercia, per rendere questo “Nettare” Unico. Durante l'assaggio apprendo che questo distillato viene ottenuto esclusivamente dalla fermentazione del succo di canna da zucchero, senza l'aggiunta di melassa come invece accade per altri tipi rum. E’ ora di ripartire, saluto la signorina Gizel mio Cicerone durante la visita e acquisto una bottiglia di “Agricole” come ringraziamento per l’ospitalità. Come si dice da queste parti: c’è un rum per ogni momento della giornata.

La prossima tappa è la spiaggia di Tartane, situata a nord est, nella zona meglio conosciuta come La Trinitè. Lungo la strada, lascio le piantagioni di canna da zucchero per immergermi in paesaggi più tropicali: palme da cocco, sabbia dorata e mare caraibico. Decido di fermarmi per due notti in un piccolo residence e mi godo appieno l'atmosfera e la pace assoluta del luogo. La luce del sole scandisce il ritmo della giornata con mattinate che iniziano presto e serate tranquille. Continua l’ esperienza balneare visitando la Plage des Raisiniers, considerata la più famosa e frequentata della zona; il luogo è indubbiamente bellissimo e qui conosco Didier, un venditore di frutta. Dopo una breve chiacchierata mi propone di assaggiare la Guanabana e accetto volentieri. È un frutto tipico tropicale dal sapore acidulo che si può gustare mangiando la polpa con un cucchiaio. L’incontro mi porta a scoprire una piccola perla della zona, la Plage de l’Autre Bord. Le palme da cocco e le mangrovie si alternano in un abbraccio meraviglioso su un tappeto di sabbia dorata; la spiaggia è segnata dalle orme di lunghe passeggiate e le onde sono la colonna sonora perfetta, in questo tramonto tropicale.

 

É ora di riprendere il cammino e scopro che qui vicino si trova un’ altra distilleria famosa, Saint James - Habitation La Salle. L'ambiente è molto elegante e la visita al museo, sulla storia del rum, è ricca d’immagini storiche e macchinari d’epoca. Per apprezzare il fascino del luogo, decido di prendere anche il pittoresco treno delle piantagioni che attraversa campi di canna da zucchero e coltivazioni di banane. Posso definire la mia esperienza curiosa e dall’atmosfera contadina, anche se si tratta di una azienda che esporta in tutto il mondo . Ora direzione estremo nord, con sosta per la notte. L’isola si trasforma, la costa diventa più rocciosa e le palme da cocco lasciano maggior spazio ad alberi e mangrovie; un bagno al tramonto e un bicchiere di Ti' Punch, non chiedo di meglio.

Ti' Punch, un’icona della Martinica.

E’ la bevanda alcolica tipica dell’isola a base di rum agricolo, zucchero di canna e lime; oltre ad essere squisita viene spesso rappresentata su magliette e souvenir. Incarna assolutamente lo spirito e la cultura caraibica del posto ed è perfetto come aperitivo, in questo caldo paradiso francese .

Trascorro la mattina in spiaggia e nel pomeriggio lascio la punta settentrionale in direzione sud, seguendo la strada costiera. Breve visita alla cittadina di Saint-Pierre, famosa per essere stata la vecchia capitale e nota per la prossimità al Vulcano Pelée che la distrusse, quasi completamente, nell’eruzione nel 1902. L’Eglise du Fort in alto con i suoi resti, la chiesa cattedrale vicino al mare e alcune case coloniali sono i simboli rimasti di un passato glorioso. Mi prendo una pausa al Creole Arts Cafe, un bel posto andateci se vi capita, ordino un frullato e con la comodità della connessione WI_FI cerco un alloggio per concludere il viaggio. Torno a Fort de France e cambio mezzo di trasporto, una barca mi porterà a Les Trois-Îlets nella parte sud-occidentale. Una penisola situata al centro di una grande baia e porto naturale per piccole e grandi imbarcazioni; uno dei luoghi di maggior afflusso turistico della Martinica. La sera procedo con la traversata e in 20 minuti raggiungo un posto incantevole, dove una piccola casa sulla spiaggia mi aspetta. Arrivo e mi accomodo al secondo piano, in un piccolo appartamento dove lo stile assolutamente caraibico e le finestre colorate trasmettono allegria.

Nei giorni successivi: sole, mare e frutta tropicale in abbondanza. La posizione privilegiata e il clima caldo, tuttavia mai afoso, sono un perfetto incentivo a rimanere in spiaggia fino al tramonto.

 

Parlando con il proprietario della struttura scopro una prelibatezza della zona, il pesce Leone; diffuso in tutti i mari caldi del mondo e decisamente pericoloso, per via degli aculei velenosi, qui in realtà si mangia. Incuriosito, recupero un passaggio e mi reco a qualche Km di distanza in una zona dedicata alla pesca, per saperne di più . Incontro il pescatore Jerome che mi racconta la tecnica per catturare il Leone senza rischi per la salute e come cucinarlo. Compro 1 kg di pesce già sfilettato e torno indietro con la ricetta in tasca, la sera condivido la cena a base di Leone e verdure con il padrone di casa e la sua famiglia. Ultima sera in riva al mare, domani si torna in Europa.

La Martinica è stata un’esperienza rilassante, fatta di bellezze naturali, sapori unici e incontri umani preziosi. È un’isola da visitare, nonostante assomigli eccessivamente ad una località Europea; la dipendenza dalla Francia e la quantità di servizi a disposizione attenuano, decisamente, la vera natura caraibica del luogo.

 

IN & OUT MARTINICA

porta con te

  • Gli Euro
  • Una giacca impermeabile per gli acquazzoni .
  • La passione per il Rum 

 

Lascia a casa

  • Il phon … rischia di rimanere nello zaino
  • La voglia di spaghetti
  • L’orologio….non hai appuntamenti in agenda.

 

Valutazione :  3 zaini

 Legenda:

 1 zaino  (non vale il viaggio )

 2 zaini   (meglio andarci in vacanza )

 3 zaini (vale il viaggio ma..)

 4 zaini   (viaggio da non perdere )

 5 zaini   (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci

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