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Territorio | 29 giugno 2024, 15:31

La disavventura di una persona disabile varesina a Genova per un concerto: «Nessun aiuto, nessuna indicazione per i parcheggi riservati e per raggiungere la platea»

Una cittadina residente in provincia di Varese ci ha scritto una lettera per raccontare la brutta esperienza vissuta venerdì sera all'Arena del Mare del capoluogo ligure: «Assisto spesso a spettacoli, ma mai mi è capitato di trovare tanta disorganizzazione e menefreghismo nei confronti di chi ha bisogno di un piccolo aiuto come me. Ho deciso di non tornare mai più a Genova per un evento»

La disavventura di una persona disabile varesina a Genova per un concerto: «Nessun aiuto, nessuna indicazione per i parcheggi riservati e per raggiungere la platea»

Riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta alla nostra redazione da parte di una cittadina disabile residente in provincia di Varese che racconta la brutta avventura in cui si è imbattuta venerdì sera a Genova dove si era recata per assistere ad un concerto all'Arena del Mare:

«Gentile direttore, venerdì 28 giugno mi sono recata a Genova per assistere ad un concerto all’Arena del Mare. Spesso partecipo ad eventi, spettacoli e concerti ma mai mi era capitato di ritrovarmi nel mezzo di una situazione tanto disorganizzata e caotica. Avendo una disfunzione motoria, ho tentato come faccio solitamente di contattare con anticipo la società organizzatrice dell’evento per avere le informazioni necessarie sul parcheggio e i come raggiungere il luogo, ma ne via mail ne via telefono ho mai ricevuto da loro una risposta.

Ebbene, arrivo a Genova con più di un’ora di anticipo, pensavo fosse sufficiente per trovare il luogo e chiedere al personale organizzativo dove poter parcheggiare. Purtroppo però la disorganizzazione e il caos regnavano sovrani. Nessun tipo di indicazione presente sulle strade per capire per lo meno da che lato fosse necessario dirigersi per avvicinarsi al luogo del concerto.

Quando finalmente siamo riusciti ad individuare l’ingresso più comodo, purtroppo nemmeno una persona dell’organizzazione o una pattuglia di polizia locale era presente per chiedere informazioni. La situazione era difficile e complicata per tutti gli automobilisti che cercavano di parcheggiare, ancora di più per me che avevo la necessità di capire dove poter trovare un parcheggio riservato agli invalidi.

Finalmente, dopo interminabili minuti di coda aspettando un parcheggio, arrivo in prossimità della sbarra d’ingresso  e vedo molti posti per invalidi liberi e un punto informazioni, non dell’evento ma dello stesso parcheggio. La persona che era con me scende dall’auto per appunto informarsi su come fare ad oltrepassare la sbarra e parcheggiare.

Ci viene detto di avvicinarci alla sbarra e suonare il citofono per farci aprire. Per fare ciò devo ovviamente superare le altre auto in code, tra le ire, le urla e gli insulti degli automobilisti già irritati per l’attesa secondo i quali il mio tagliando per il parcheggio vale quanto carta straccia, e sempre senza la presenza di qualche addetto che dirigesse il traffico. 

La situazione è così tesa e complicata che arrivo quasi sul punto di andarmene davanti a tanta disorganizzazione e tornare tristemente a casa con l’amaro in bocca. Decido invece di non demordere, non può essere una organizzazione tanto pessima ad avere la meglio, riesco a seguire le indicazioni ricevute e finalmente posso parcheggiare.

Da lì poi ovviamente la platea dista ancora 5 minuti a piedi, sempre senza nessuna indicazione sulla direzione giusta da seguire e senza incontrare nessun addetto alla sicurezza o personale dell’evento fino ai cancelli d’ingresso. Mai nella mia vita ho trovato tanta disorganizzazione e menefreghismo nei confronti di chi ha bisogno di qualche piccolo aiuto come me.

Più personale presente e qualche cartello con indicazioni chiare in più sarebbero un buon inizio. Questa pessima esperienza mi ha sicuramente fatto decidere di non tornare mai più a Genova per un evento»

Redazione

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