Il valore della memoria è ciò che sta alla base del ricordo commosso postato sui social dall'ex sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca Fabio Passera, oggi consigliere comunale a Grantola, che rammenta un tragico avvenimento accaduto il 28 giugno del 2011.
«Senza memoria non esiste nemmeno una comunità - sottolinea Passera sui social - per questo venerdì 28 giugno saremo sul posto a ricordare un avvenimento della storia recente che sconvolse la vita del nostro paese. Sono passati esattamente tredici anni da quel maledetto martedì 28 giugno 2011, quando un incidente tanto assurdo quanto drammatico tolse la vita a un giovane camionista di Bolzano, il trentaduenne Francesco Allori (o “Cisco”, come lo chiamavano i suoi amici)».
Allori era venuto a Maccagno per portare un carico di giochi per i bambini da collocare a Campagnano, ignaro delle difficoltà che avrebbe trovato proprio nell’ultimo tratto prima di arrivare a destinazione. Era allora in corso il cantiere di ammodernamento della SS. 394 tra Colmegna e Maccagno Inferiore e Francesco era alla guida di un autoarticolato.
«Incurante dei cartelli che segnalavano il divieto al transito, rimaneva incastrato con il mezzo e sceso dalla cabina di guida, si fermò pericolosamente sul muretto che delimitava la strada dallo strapiombo - ricorda l'ex sindaco - una volta sul parapetto, perdeva l’equilibrio per finire nelle rocce sottostanti. Un pauroso volo di parecchi metri verso il lago, accompagnato da un urlo straziante».
L'allora amministrazione Passera onorò quel giovane sfortunato apponendo sul luogo dell’incidente una targa ricordo, inaugurata esattamente due anni dopo alla presenza di familiari e di tanti amici di Allori.
«Si parla tanto, purtroppo, di “morti bianche” e quel giorno, increduli, assistemmo a quel dramma assurdo di un lavoratore ignaro. La vita ci ha portati poi a Bolzano a conoscere i genitori di Francesco che, disperati, non si davano pace. Oggi che loro non ci sono più, siamo rimasti in contatto con la sorella Alessandra, ma quel ragazzo tanto sfortunato lo consideriamo a tutti gli effetti uno di noi. Noi non ti abbiamo conosciuto personalmente, caro Francesco, eppure, sei nei nostri cuori fin da quella terribile mattina» conclude commosso Passera.