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Cronaca | 27 giugno 2024, 19:21

Omicidio di Senago, al via a luglio la perizia su Impagnatiello. Sentenza il 4 novembre

«Siamo sicuri che stia mentendo e che questa perizia fugherà ogni dubbio" afferma il legale di parte civile. «Secondo il nostro consulente ci sono problematiche, tali da qualificarsi come disturbi della personalità» replica la difesa. Dopo l'udienza del 28 ottobre con le conclusioni delle parti, il 4 novembre è stata fissata la camera di consiglio

Omicidio di Senago, al via a luglio la perizia su Impagnatiello. Sentenza il 4 novembre

Inizierà il prossimo 11 luglio nel carcere di San Vittore a Milano la perizia psichiatrica disposta dalla corte d'assise di Milano su Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio della compagna Giulia Tramontano incinta del piccolo Thiago.

L'incarico è stato affidato agli psichiatri Pietro Ciliberti e Gabriele Rocca, che hanno chiesto 90 giorni di tempo per capire, anche attraverso il diario clinico e ulteriori indagini, "se Alessandro Impagnatiello all’epoca dei fatti fosse capace di intendere e volere" o "se la sua capacità fosse scemata". In questo caso dovranno anche accertare la pericolosità sociale del barman.

L'aggiunta di Milano Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo hanno nominato come perito di parte la dottoressa Ilaria Rossetto, mentre l'avvocato di parte civile Giovanni Cacciapuoti ha incaricato gli psichiatri Salvatore De Feo e Diana Galletta. La consulenza di Ciliberti e Rocca dovrà essere depositata entro il 15 ottobre, mentre il 21 ottobre è stato fissato l'esame dei periti.

Dopo l'udienza del 28 ottobre con le conclusioni delle parti, il 4 novembre è stata fissata la camera di consiglio. Potrebbe arrivare quel giorno la sentenza di primo grado su Alessandro Impagnatiello, accusato di omicidio pluriaggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto.  

«Siamo sicuri che il signor Impagnatiello stia mentendo e siamo certi che questa perizia fugherà ogni dubbio» sul fatto che «era ed è perfettamente capace di intendere e di volere», ha ribadito il legale di parte civile, Giovanni Cacciapuoti, parlando con i giornalisti.

«Secondo il nostro consulente ci sono delle problematiche, tali da qualificarsi come veri e propri disturbi di personalità, che hanno avuto un certo peso», ha ricordato l'avvocato della difesa, Samanta Barbaglia, spiegando che la perizia psichiatrica sul barman potrebbe «valere al fine della concessione di attenuanti», che bilanciate con le aggravamenti, potrebbero incidere «sul trattamento sanzionatorio».

(Alb/Adnkronos)

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