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Varese | 25 giugno 2024, 11:32

Il Bilancio della Diocesi di Milano: l'offerta media annua per abitante della Zona di Varese è di 34,57 euro

Presentato dall'arcivescovo monsignor Delpini il documento di missione, una fotografia della destinazione dei quasi 69 milioni di euro impiegati a livello centrale e periferico. Il territorio varesino brilla per la sua generosità, secondo solo a quella della Zona di Lecco: le risorse raccolte vengono destinate principalmente per attività educative, formative, celebrazioni, carità e manutenzioni

Il Bilancio della Diocesi di Milano: l'offerta media annua per abitante della Zona di Varese è di 34,57 euro

È stata presentata lunedì 24 giugno a seconda edizione del Bilancio di Missione dell’Arcidiocesi di Milano. 

Il documento si articola in tre capitoli. Dopo una prima parte dedicata a una panoramica della struttura della Diocesi, il secondo capitolo dettaglia il modo in cui le risorse economiche della Curia e dei cosiddetti Enti centrali vengono destinate a tre ambiti: la “cura pastorale”, la “cura amministrativa”, e il sostegno ad attività e progetti sul territorio. 

Nel capitolo conclusivo vengono forniti i dati aggregati dei rendiconti economici delle oltre mille parrocchie della Diocesi.

Per quanto riguarda la Zona di Varese emergono dati interessanti come quello dell'offerta media annua per abitante che è di 34,57 euro, secondo per generosità solo alla Zona di Lecco (42,12 euro). Dietro ci sono Milano (22,06 euro), Rho (31,56 euro), Monza (30,45 euro), Melegnano (27,69 euro), Sesto San Giovanni (24,26 euro).

Il 71% delle risorse raccolte dalle parrocchie della Zona di Varese viene impiegato per le attività ordinarie come educazione, formazione, celebrazioni, sacramenti, carità, assistenza cultura, mentre il 20% è destinato per manutenzioni e lavori di ristrutturazione, 

Le risorse impiegate a livello di Curia ed Enti centrali sono state pari a 68.739.473 euro e, rispetto all’anno precedente, si riscontra un significativo aumento, con un 32% di crescita dovuto sia alla definitiva uscita dal periodo emergenziale del Covid che aveva limitato in modo particolare il volume dei servizi erogati, sia all’aumento delle entrate da parrocchie ed enti che hanno permesso una maggiore assegnazione di contributi a favore del territorio.

Tali risorse sono state destinate per il 43% al sostegno di attività e progetti sul territorio: oltre 17 milioni di euro alla carità, quasi 8 milioni alle necessità delle parrocchie, circa 1 milione e 700mila euro ciascuno sia alle missioni che a progetti di educazione, formazione e cultura, poco più di 1 milione all’assistenza e formazione del clero.

Il 40% delle risorse sono state invece destinate alla cosiddetta “cura amministrativa” (vigilanza canonica, consulenza amministrativa, servizi) e il 17% alla “cura pastorale” (indirizzo, coordinamento, formazione).

Per quanto riguarda la provenienza degli oltre 68 milioni di euro impiegati, il 34% è dato da contributi di parrocchie, enti e privati, il 26% dall’assegnazione dell’8xmille ordinario e straordinario, il 36% da altri proventi di attività e servizi, il 4% dall’utilizzo di fondi vincolati o riserve di patrimonio.

Con riferimento ai bilanci parrocchiali, nel 2022, a fronte di 239.158.446 euro di entrate (provenienti perlopiù da offerte e collette per attività pastorali ordinarie) le uscite sono state 227.142.287 euro, con un saldo positivo che è dunque di oltre 12 milioni di euro.

Infine, la situazione debitoria delle parrocchie registra un trend migliorativo, con una riduzione che prosegue dal 2019 e con una progressiva trasformazione del debito dalla forma dei brevi affidamenti a quella dei mutui programmabili. Nella riduzione del debito delle parrocchie gioca un ruolo significativo anche il Fondo per la perequazione, attraverso cui le parrocchie più “ricche” aiutano quelle in difficoltà: nel 2022-2023 questo Fondo ha erogato 1.498.000 euro.

Secondo monsignor Bruno Marinoni, vicario episcopale per gli Affari Economici «davanti all’opinione diffusa di una disaffezione complessiva verso la pratica religiosa e l’istituzione ecclesiale, un documento come questo mostra come vi sia un effettivo riconoscimento, una reale incisività e una partecipazione attiva a ciò che la Chiesa fa e vive»

L’arcivescovo Delpini ha dichiarato: «Scorrere il Bilancio di missione in cui si riassume la vita della nostra Chiesa dà motivo di ammirazione. Quanto bene esiste! Quanto bene si fa! Quanta sapienza, quanta compassione, quanta creatività! Raccogliere un anno in poche pagine di parole, grafici, numeri dà motivo di ammirazione».

Redazione

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