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Storie | 25 giugno 2024, 07:20

I "gemelli del remo" Andrea e Marco Frigo, da Laveno e Leggiuno vogano tra sacrifici e sogni. «Un giorno saremo alle Olimpiadi»

I due atleti 17enni, freschi del titolo italiano Under 19 conquistato alla Schiranna, rappresentano un unicum nel panorama nazionale del canottaggio: fratelli gemelli omozigoti vogano insieme dall'età di 10 anni sotto lo sguardo dell'inossidabile papà canottiere. «Inseguiamo i nostri sogni e non molliamo mai. Conciliamo studio e sport facendo rinunce, nostro padre Luca ci ha trasmesso passione, tenacia e determinazione»

I gemelli del remo Andrea e Marco Frigo

I gemelli del remo Andrea e Marco Frigo

Andrea e Marco Frigo, 17 anni, i "gemelli del remo", gli unici fratelli omozigoti che in Italia gareggiano insieme nel canottaggio. Residenti a Laveno Mombello, i due campioncini sono tesserati della società Canottieri Arolo di Leggiuno e vogano insieme dall'età di 10 anni. 

Praticano prevalentemente la specialità del sedile scorrevole, anche se hanno ottenuto buoni risultati anche nella specialità del fisso. Sono reduci da un'ottima performance nei Campionati Europei in Polonia, dove hanno indossato la maglia azzurra, arrivando al quarto posto nella categoria Under 19, nella specialità del doppio. Domenica scorsa hanno conquistato il titolo italiano Under 19 alla Schiranna. 

Come avete iniziato a praticare canottaggio?

Abbiamo iniziato da bambini, complice un po' anche nostro papà Luca, che è stato per altro nostro allenatore e che ancora oggi corre nella categoria Master: insomma un uomo inossidabile che ci ha trasmesso tanta passione, tenacia e determinazione.

Quali sono state le società remiere con cui avete gareggiato?

Abbiamo iniziato nella Cerro sportiva, dove abbiamo gareggiato cinque anni nella categoria Cadetti e Ragazzi, specialità sempre il doppio. Poi siamo andati un anno a Ispra dove abbiamo vinto il titolo italiano categoria Ragazzi e la medaglia al valore sportivo. Siamo arrivati successivamente ad Arolo, la società che ha determinato la nostra ascesa in quanto siamo andati a vincere tre titoli italiani nel doppio scorrevole grazie al nostro allenatore Marco Fattoretto che ancora adesso ci segue molto scrupolosamente. 

L’anno scorso avete partecipato in Olanda anche alla Coupe de la Jeunesse?

Ad Amsterdam ci siamo divisi: c’era Andrea perché Marco, a causa di un incidente occorso qualche giorno prima, non è potuto partire. Comunque abbiamo vinto lo stesso il quattro senza con un buon equipaggio, onorando la maglia azzurra.

Cosa consigliate ai vostri coetanei che vogliono iniziare a fare canottaggio?

Di avere costanza, spirito di sacrificio, tenacia e intraprendenza, curando molto la parte fisica e mentale. Mettendosi in testa che è una disciplina sportiva non facile, dove si fanno tante rinunce e pochissime sono le luci della ribalta rispetto ad altri sport. Questo è da mettere subito in preventivo, poi un altro aspetto fondamentale è quello sempre e ovunque di seguire i propri sogni e non mollare mai.

Qual è il vostro sogno sportivo?

Le Olimpiadi che con preparazione e disciplina possono essere un traguardo raggiungibile. 

Come riuscite a conciliare lo studio e lo sport?

Lo studio è un'altra priorità, basta organizzarsi ed ottimizzare i tempi da dedicare ai libri incastrandoli tra gli allenamenti intensivi di tutti i giorni. Noi di questo ne siamo consapevoli, come delle tante volte in cui siamo costretti a rinunciare allo svago o al divertimento a ad essere rigorosi anche sotto il profilo alimentare.

Claudio Ferretti

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