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Economia | 25 giugno 2024, 20:47

Beko, la preoccupazione dei sindacati anche a Cassinetta: «Escludere azioni traumatiche di licenziamento e chiusure»

Si è svolto oggi al Ministero delle Imprese il primo tavolo tra Cgil, Cisl, Uil e l'azienda da quando lo scorso 1° aprile, il gruppo turco ha rilevato Whirlpool: «Con il quadro delineato il rischio per la tenuta dei siti è alto, chiediamo un confronto prima della presentazione del piano industriale. Al Governo italiano chiediamo di mantenere una forte attenzione su Beko e sostegno all'industria per la sostenibilità dei siti prodottivi italiani». Una nuova riunione a Roma sarà convocata per settembre

Il tavolo al Ministero a Roma tra Beko e sindacati

Il tavolo al Ministero a Roma tra Beko e sindacati

Al tavolo convocato oggi, 25 giugno, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, i sindacati dei metalmeccanici hanno incontrato per la prima volta la Beko Europe, che a partire dal 1° aprile ha rilevato la Whirlpool Emea.

Presenti ovviamente anche i rappresentanti sindacali e le Rsu di Fiom Cgil Fim Cisl e Uilm dello stabilimento di Cassinetta di Biandronno.  

Beko è un grande gruppo globale che in Europa conta oltre 20.000 dipendenti, 11 siti produttivi, 6 laboratori di R&D e 16 marchi, fra cui Beko, Grunding, Whirlpool, Hotpoint, Indesit.

«L’attuale fase è caratterizzata da una domanda di mercato debole, in calo sensibile da due anni e da un significativo aumento dei costi anche determinato dalle difficoltà nella catena di fornitura; di conseguenza si sta assistendo ad una contrazione sia dei volumi con saturazioni degli stabilimenti inferiore al 50% con tendenza a calare, con ulteriore riduzione dei margini» dichiarano i sindacati in una nota unitaria firmata anche da Ugl. 

«Inoltre - prosegue la nota - è molto aggressiva la concorrenza dei produttori asiatici, soprattutto cinesi. Per i prossimi cinque anni si prevede infine solo una leggera crescita del mercato degli elettrodomestici. A partire dal 1° aprile è stata avviata la fase di studio e di valutazione sia delle linee di prodotto sia delle fabbriche, che purtroppo nel 2024 raggiungeranno livelli di saturazione molto bassi; sulla base di ciò Beko immagina di predisporre un piano industriale entro l’autunno con la dichiarata ambizione di diventare il primo produttore europeo». 

«Dal tavolo - proseguono Cgil, Cisl, Uil e Ugl - registriamo che non è emersa la linea strategica industriale della Beko Europe e con il quadro delineato il rischio per la tenuta dei siti è alto. Non è sufficiente crescere nel mercato dei prodotti di bassa e media gamma. Come sindacato abbiamo espresso l’esigenza di confrontarci con i vertici di Beko prima del varo del piano industriale definitivo, per far valere il punto di vista e i legittimi interessi dei lavoratori, offrendo collaborazione a patto che la nuova società opti per il rilancio dei siti ed escluda azioni traumatiche di licenziamento e di chiusura, che troppo spesso si accompagnano alle fusioni; con rammarico registriamo che la Direzione aziendale ha puntualizzato che il varo del piano industriale è di loro pertinenza e non ha fatto alcun riferimento a produzioni o investimenti da allocare in Italia». 

«Al Governo infine chiediamo di mantenere una forte attenzione su Beko/Whirlpool, e oltre al rispetto delle prescrizione della Golden Power, chiediamo di mettere in campo risorse a sostegno dell'industria per aiutare la sostenibilità dei siti produttivi italiani. Abbiamo rinnovato la richiesta di un tavolo di settore per affrontare le questioni di fondo che oggi ci penalizzano rispetto ad altre potenze industriali per difendere le produzioni e riportare alcune di quelle perse. Sulla base di ciò il Mimit ha assunto l’impegno di riconvocarci a settembre» conclude la nota sindacale unitaria. 

Redazione

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