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Varese | 24 giugno 2024, 16:10

Ex Aermacchi, pessimismo e fastidio. Ma il Comune di Varese ci crede eccome

La Sovrintendenza va "interpretata": questo è il consiglio-intendimento che emerge da Palazzo Estense a seguito dell'incontro odierno con i finanziatori ed esecutori privati del progetto di riqualificazione. Per l'amministrazione quelle arrivate da Roma non sarebbero prescrizioni ostative, ma "normali" sfumature da decifrare e concertare dal punto di vista progettuale, trovando una via che consenta di contemperare tutti gli interessi in causa. Assunto l'impegno di chiedere un confronto tra le parti, con lo stesso Comune come mediatore

Ex Aermacchi, pessimismo e fastidio. Ma il Comune di Varese ci crede eccome

Ex Aermacchi, un progetto fondamentale per la città da buttare all’ortiche? Il Comune di Varese non la pensa così e - pur con le mani legate in mezzo a due fuochi - cercherà ora di intraprendere un’opera di mediazione che possa portare la riqualificazione a effettivo compimento.

Dopo l’intervento della Sovrintendenza di venerdì scorso (leggi QUI), che ha messo in discussione alcune modalità costruttive del piano di rigenerazione prospettato da Tigros Spa, e dopo lo sconforto e la preoccupazione resi pubblici dal patron dell’azienda Paolo Orrigoni in virtù del medesimo intervento, considerato inaspettato e tardivo, questa mattina a Palazzo Estense si è tenuto un incontro per fare il punto della situazione.

Cucite le bocche alla chiusura, in attesa di un comunicato ufficiale che potrebbe arrivare in serata. Il “pensiero” sulla vicenda da parte dell’amministrazione, però, è trasparso in modo piuttosto chiaro: con la Sovrintendenza bisogna fare i conti, cercando di non gettare tutto a mare.

Palazzo Estense, proprio all’esito del meeting odierno e a fronte delle preoccupazioni evidenziate da Tigros, si è assunto l’impegno di mettere le parti davanti a un tavolo, in modo che le osservazioni che la Sovrintendenza ha fatto emergere possano essere declinate in modo corretto senza stravolgere il progetto e gli intenti dei suoi fautori privati.

Come noto, l’inghippo principale riguarda l’ex hangar, bene dell’area finito sotto tutela, riqualificando il quale i costruttori vorrebbero realizzare sia una piscina, sia - al piano superiore - una palestra. La Sovrintendenza chiede di rivedere la progettazione e di eliminare la possibilità di realizzare il blocco sportivo su due piani, senza costruire - lo si intuisce tra le righe - la soletta che permetterebbe di ricavare il secondo piano.

Possibile trovare una soluzione? Solo i tentativi di mediazione lo diranno. Basta non “spaventarsi” - questa è la posizione del Comune di Varese - davanti a una condotta (quella della Sovrintendenza) giudicata “normale”, “naturale” ogni qualvolta si ha a che fare con beni sottoposti a vincolo. Quelle degli uffici romani, quindi, non dovrebbero essere intese come prescrizioni, ma come delle sfumature da decifrare e concertare dal punto di vista progettuale, trovando una via che consenta di contemperare tutti gli interessi in causa.

Pur comprendendo il fastidio della parte privata per un’evenienza che potrà portare a rinvii e ritardi, insomma, l’amministrazione invita a non gettare la spugna, ribadendo - come accaduto finora con l’adozione di tutti gli atti necessari a essa competenti - l’interesse pubblico affinché non solo l’opera complessiva venga realizzata, ma anche che ciò avvenga in modo unitario, contemperando l'attenzione ai punti di vista ambientali, sportivi e sociali insieme a quello imprenditoriale. 

Senza rinunciare, anche questo emerge dalla parte pubblica, né alla nuova piscina, né alla palestra.

La morale dopo questi giorni di maretta? Ci si metta a un tavolo, per il bene di tutti: soprattutto di Varese.

 

Questo il comunicato dell'amministrazione del tardo pomeriggio:

Proseguire con l’intervento di riqualificazione dell’ex Aermacchi, trovando la migliore soluzione perché si possa andare avanti con la rigenerazione dell’area. È stato questo il tema dell’incontro di questa mattina tra l’amministrazione comunale, con il ruolo di mediazione svolto dal sindaco Davide Galimberti e dall’assessore Andrea Civati, e l’operatore che ha presentato il progetto e avviato la riqualificazione.

 

“Questa mattina abbiamo manifestato all’operatore l’unitarietà dell’intervento, che secondo gli atti approvati dal Comune non può prescindere dalla palestra e dalla piscina. Al termine dell’incontro di oggi – fa sapere l’amministrazione – è stata contattata la Soprintendenza, anche per un confronto rispetto al parere emesso, ed è stato fissato un incontro tra tutte le parti - operatore compreso - per metà della prossima settimana. In quella occasione si cercherà di definire le possibili soluzioni progettuali migliorative che possono essere integrate affinché siano realizzate le due aree sportive, piscine e palestra, con attenzione al recupero dell'edifici”. Il tema posto nell’ultima comunicazione della Soprintendenza infatti, pone come obiettivo quello di trovare la migliore soluzione progettuale per la struttura che dividerà la piscina dalla palestra all'interno dell'hangar, per far sì che le volte dell'edificio siano salvaguardate anche a livello visivo, tutelando l'interesse storico del bene. “Soluzioni che si potranno sicuramente trovare per consentire all'operatore di procedere con la rifunzionalizzazione dell'area, così come autorizzato con l'adozione del piano effettuata nel 2023. Infatti, tutti gli atti amministrativi di competenza del Comune sono stati emanati”. 


F. Gan.

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