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Varese | 21 giugno 2024, 14:45

Nubi sull'ex Aermacchi, Galimberti: «Resto fiducioso, il parere arrivato da Roma non è prescrittivo ma un auspicio»

Il primo cittadino di Varese interviene dopo lo sfogo dell'imprenditore Paolo Orrigoni sui possibili nuovi vincoli alla riqualificazione dell'ex stabilimento di via Sanvito in seguito all'ultima comunicazione della Soprintendenza: «Le modifiche prescrittive sono già state attuate. Non paiono reali ipotesi di ridimensionamento di quanto già concordato dal Comune, comprese le nuove aree verdi e sportive come la piscina olimpionica»

Nubi sull'ex Aermacchi, Galimberti: «Resto fiducioso, il parere arrivato da Roma non è prescrittivo ma un auspicio»

Nuvole nere sul futuro della riqualificazione dell'ex Aermacchi di via Sanvito? Dopo lo sfogo dell'imprenditore Paolo Orrigoni sui possibili nuovi vincoli alla riqualificazione dell'area dismessa con conseguente progetto a rischio (leggi QUI), il sindaco Davide Galimberti, contatto da VareseNoi, resta fiducioso.

«Le ulteriori richieste arrivate da Roma - spiega il primo cittadino - che riguardano una possibile riduzione della parte sportiva della riqualificazione sono da intendersi più come un auspicio che come un obbligo. Non appaiono infatti come prescrittive».

Galimberti comprende le parole di Orrigoni, che si era detto scoraggiato prendendo tempo fino a lunedì per «vedere se rimarrà un ammasso di macerie o meno»,  e sottolinea come la parte prescrittiva indicata nei mesi scorsi da Roma abbia già portato a una modifica del progetto iniziale. 

Nel primo pomeriggio una nota di Palazzo Estense ha approfondito la posizione del primo cittadino sul futuro di un'area da decenni abbandonata e in stato di completo disuso, di cui dallo scorso autunno sono iniziate le demolizioni. Ecco le le sue parole:

«In questi anni l'amministrazione ha sempre lavorato perché l'iter progettuale di riqualificazione della ex Aermacchi andasse avanti nell'interesse del quartiere e della città, attivando tutti i passaggi amministrativi necessari per rigenerare lo spazio dismesso come l’adozione e l’approvazione del piano effettuata nell’agosto del 2023» dice il sindaco. 

«La riqualificazione dell’ex Aermacchi e delle numerose aree dismesse e abbandonate già riqualificate, o in corso di riqualificazione, oggi stanno cambiando il volto della città. L’abbattimento degli immobili dismessi dell’area Aermacchi, e le bonifiche già realizzate, stanno facendo intravedere i benefici dell’opera di rigenerazione, in particolare per i quartieri di Masnago, Brunella e parte del centro cittadino.

Detto questo - prosegue il sindaco - il parere della Soprintendenza richiamato dalla proprietà, è un parere favorevole all’intervento e quindi non sembra che, allo stato attuale, vi siano reali ipotesi di ridimensionamento di quanto già concordato dal Comune di concerto con la Soprintendenza. Come spesso avviene nella rigenerazione e rifunzionalizzazione di beni vincolati, la Soprintendenza per cercare di massimizzare il recupero, anche attraverso questi provvedimenti, apre riflessioni e dibattiti che spingono tutte le parti coinvolte - proprietà, Soprintendenza e Comune - a soluzioni migliorative, senza che ciò debba però allungare i tempi dei procedimenti e la realizzazione degli interventi». 

«È evidente dunque - insiste il primo cittadino - proprio per l’importanza dell’intervento e le tante ricadute positive per la città e i cittadini, e anche per il tanto lavoro fatto, che il Comune tenga molto a questo progetto. La rigenerazione infatti, oltre al recupero dei fabbricati vincolati, ha numerosi aspetti che devono essere considerati, e tutelati, in particolare quelli ambientali, sociali e sportivi che hanno rilevanti conseguenze per tutta la zona circostante. Penso ad esempio alla realizzazione di nuove aree verdi e alle strutture sportive moderne e aperte alla città come la piscina olimpionica. L’amministrazione dunque è pronta - conclude Galimberti - come ha già dimostrato in passato, a trovare le giuste mediazioni tra operatore e Sovrintendenza, nell'interesse della città e del recupero veloce dei fabbricati vincolati considerando anche le necessità di chi investe per riportare quest’area ad un completo utilizzo dei cittadini». 

Redazione

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