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Attualità | 21 giugno 2024, 07:45

Incidenti sul lavoro, in provincia di Varese una vittima al mese

I dati dell'Osservatorio Vega: nel primo quadrimestre nel Varesotto quattro decessi, mentre sono 52 in tutta la Lombardia. Per quanto riguarda l'incidenza la nostra provincia è però ben al di sotto della media regionale e nazionale

Incidenti sul lavoro, in provincia di Varese una vittima al mese

Sono 52 le vittime sul lavoro in Lombardia nel primo quadrimestre del 2024 (+6,1% rispetto al 2023). La nostra regione rimane tuttavia in zona gialla, con un’incidenza di mortalità al di sotto della media nazionale. Lo rivela uno studio dell'Osservatorio sulla sicurezza sul lavoro Vega, che riporta la provincia di Brescia cme la più pericolosa, in zona rossa con Sondrio, Pavia e Mantova. Milano tra le province più sicure insieme a Varese, Cremona, Bergamo, Como, Lecco e Lodi.

«Siamo arrivati alla fine del primo quadrimestre del 2024 e la Lombardia, come spesso accade, si trova ad indossare la maglia nera per numero di morti sul lavoro. Sono 52 le vittime a fine aprile. Ma i numeri dei decessi, come sappiamo, devono essere rapportati alla popolazione lavorativa, che in Lombardia è la più numerosa rispetto a tutte le altre regioni. E infatti, quando si parla di rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa il risultato cambia e la Lombardia viene ancora inserita in zona gialla, con un’incidenza di infortuni mortali inferiore alla media nazionale».

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering, apre così la sua riflessione per descrivere l’emergenza in Lombardia nell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti.

«In effetti in Lombardia si verificano 7,3 infortuni mortali ogni milione di occupati, mentre la media italiana è di 8,7. Purtroppo questo dato positivo non viene riscontrato in tutte le province della regione: Brescia, Sondrio, Pavia e Mantova presentano un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale fino ad arrivare, nel caso di Brescia, a 18,2 infortuni mortali ogni milione di occupati». 

IL RISCHIO DI MORTE IN LOMBARDIA, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO AD APRILE 2024. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA

Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.

La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine aprile 2024, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (7,3 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 8,7.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che sono Brescia, Sondrio, Pavia e Mantova a trovarsi in “zona rossa” con un’incidenza rispettivamente di 18,2, 13,4, 12,7 e 11,0. Sono seguite in zona arancione da Monza e Brianza (9,9) e in zona bianca da buona parte delle province lombarde con rischi di mortalità ben al di sotto della media regionale e nazionale, a cominciare da Cremona (6,5), Varese (5,1), Milano (4,6), Bergamo (4,1) e Como (3,8). 

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEL PRIMO QUADRIMESTRE 2024 IN LOMBARDIA

Sono 52 i decessi da gennaio ad aprile 2024 (contro i 49 del 2023): 33 quelli rilevati in occasione di lavoro (9 in meno dello scorso anno) e 19 quelli in itinere (12 in più del 2023). Ed è sempre tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro. 

Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Brescia (13). Seguono: Milano con 12 decessi, Bergamo e Pavia (5), Varese e Monza Brianza (4), Mantova (3), Cremona e Lodi (2), Como e Sondrio (1). Lecco non ha registrato vittime.

E Brescia è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 10 vittime. Seguono: Milano (7), Monza e Brianza (4), Pavia (3), Bergamo, Mantova e Varese (2), Como, Cremona e Sondrio (1). Non si sono verificate vittime in occasione di lavoro nelle province di Lecco e Lodi. 

Sono 37.796 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 193.979. Vale a dire il 19,5% di quelle rilevate in Italia.

ALLA FINE DI APRILE SI RILEVA UN INCREMENTO DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI

Alla fine di aprile 2024 le denunce di infortunio totali sono cresciute del 4,4% rispetto alla fine di aprile del 2023: erano 36.200 e ora sono 37.796. 

L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN LOMBARDIA

Le Attività Manifatturiere, anche alla fine di aprile 2024, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.079). Sono seguite da: Trasporto e Magazzinaggio (2.066), Commercio (1.834), Sanità (1.792) e Costruzioni (1.702).

È MILANO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI

È la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (12.671), seguita da: Brescia (5.309), Bergamo (4.448), Varese (3.400), Monza Brianza (2.606), Como (1.777), Mantova (1.669), Pavia (1.639), Cremona (1.558), Lecco (1.211), Lodi (773) e Sondrio (735).

INFORTUNI PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ: ECCO LE STATISTICHE

Infine, sono 13.920 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (11.095 in occasione di lavoro) e 23.876 quelle degli uomini (20.815 in occasione di lavoro). Due le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro.

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 9.006 su 37.796 (quasi il 25%). E sono 7.512 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro.

Sono 13 i lavoratori stranieri deceduti nel primo quadrimestre 2024 in occasione di lavoro. Quasi il 40% delle vittime della regione.

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali in occasione di lavoro è quella che va dai 55 ai 64 anni (13 vittime), ovvero quasi il 40% del totale.

COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.

C.S.

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