Varese - 20 giugno 2024, 13:27

La Camera di Commercio di Varese in prima linea contro il lavoro sommerso

«Un fenomeno da combattere - ha detto il presidente Vitiello al convegno organizzato questa mattina in Sala Campiotti - se vogliamo parlare di attrattività e nuove generazioni questi temi vanno affrontati»

Lavoro e legalità sono i due temi fondamentali discussi nel convegno che si è svolto questa mattina, nella sala Campiotti di Camera di Commercio di Varese. Il primo di un ciclo di incontri improntato sulla legalità e sui controlli in materia di gestione dei rapporti di lavoro.

L'iniziativa, promossa nell’ambito delle azioni previste dal Pnrr per prevenire occupazione sommersa, sfruttamento e altre forme di irregolarità, è rivolta, in primo luogo, alle imprese per quanto riguarda il tema della legalità nella costituzione dei rapporti di lavoro, ma anche ai professionisti, alle associazioni datoriali e quelle sindacali.

«Per me è veramente impensabile leggere i dati che indicano nel 12% il lavoro sommerso a livello nazionale, ma il dato provinciale non è che sia meglio - afferma il presidente di Camera di Commercio Varese Mauro Vitiello - un fenomeno che va combattuto, perché come Camera di Commercio, se vogliamo parlare di attrattività e nuove generazioni non possiamo non parlare di questi temi».

«Il tempo va dedicato per lo sviluppo di queste situazioni, va fatto capire ai ragazzi che il lavoro è una cosa seria, ma la serietà deve essere trasferita da chi dovrà fare loro un contratto di lavoro - prosegue Vitiello - è inutile avanzare solo pretese, ma è anche giusto dare delle aspettative, quindi, a mio avviso, questo è un tema che va affrontato, divulgato e ripetuto perché è importantissimo ribadire quanto sia fondamentale essere seri sul tema del lavoro».

Sull'argomento è intervenuto anche il responsabile del processo di vigilanza dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro Marco Bellumore.

«Cerchiamo di trasmettere dei messaggi - dichiara - perché l'iniziativa rientra in quella logica del nuovo approccio di affiancare alle attività di vigilanza e di repressione anche un'attività di promozione della legalità, così che i lavoratori possano avere la consapevolezza che bisogna operare nel rispetto delle norme, in modo da garantire una competizione leale tra gli operatori economici. Fare impresa non significa farlo a danno dei lavoratori. Dobbiamo quindi sforzarci tutti, ognuno nell'ambito delle proprie competenze e del proprio ruolo, a far sì che il rispetto delle norme paghi e debba pagare». 

Elisa Petrocelli