Circa 7.300 preferenze, troppo poche per sperare nel “colpaccio”. Il ritorno nella politica attiva di Marco Reguzzoni vede l’ex enfant prodige della Lega all’ottavo posto nella graduatoria di Forza Italia, lista con cui si è candidato alle elezioni europee da indipendente.
Per lui, tra l’altro, si è schierato a urne aperte anche Umberto Bossi, con un clamoroso endorsement destinato a fare discutere. «Ascolterò i militanti», ha già fatto sapere Matteo Salvini (leggi qui).
L’entourage di Reguzzoni sperava molto probabilmente in un risultato diverso. Ma il bustocco dice attraverso una nota che «per noi dell’associazione “I Repubblicani” (di cui lui stesso è presidente, ndr), le elezioni europee hanno costituito un punto di enorme visibilità e ci hanno permesso di ripartire con il nostro progetto».
«Personalmente sono contento di aver ricevuto migliaia di voti in tutta la Lombardia, e in particolare in provincia di Varese». Nella sua provincia – Reguzzoni, tra l’altro, nella prima vita politica era stato un giovane presidente di Villa Recalcati – ha ottenuto 4.085 preferenze, secondo solo al leader forzista Antonio Tajani (4.638).
«Per me e i miei sostenitori è una ripartenza – spiega – e il risultato raggiunto, indipendentemente dall’esito finale, è più che soddisfacente. Abbiamo dato il nostro contributo all’ottimo risultato di Forza Italia, con l’obiettivo sempre chiaro di dar vita a un moderno movimento liberale e federalista. In soli due mesi e senza un partito alle spalle abbiamo fatto un piccolo miracolo, riportando - unici - l’attenzione ai problemi del Nord che continueremo a sostenere all’interno del Ppe, l’unico vero vincitore di queste elezioni. Da qui si parte».