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Lettere | 31 maggio 2024, 14:00

«Perché non arrivano i bollettini della Tari e quando chiami per averli ti fanno sentire in colpa per voler pagare?»

La lettera-testimonianza di una signora varesina di più di ottant'anni: «Ho chiamato il numero segnalato dalla Sangalli e sono stata "abbandonata" per un quarto d'ora con la segreteria telefonica. Poi ho dovuto "lottare" perché la persona che mi ha risposto sbuffando infastidita trovasse il mio nome e il relativo bollettino di pagamento entro fine maggio, che prima non mi era mai stato inviato. Perché devo sentirmi colpevole di voler fare il mio dovere?»

«Perché non arrivano i bollettini della Tari e quando chiami per averli ti fanno sentire in colpa per voler pagare?»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una signora varesina che ci ha scritto in redazione per raccontarci la sua esperienza in merito al pagamento della Tari in scadenza in questi giorni.

«Buongiorno VareseNoi,
con l'aiuto di mio figlio vorrei scrivere una lettera su una situazione a mio avviso ingiusta e che non meritavo in cui mi sono imbattuta soltanto per "voler" essere precisa e corretta come sono sempre stata per pagare la Tari in scadenza a fine mese, come comunicato dal Comune.

Sono un signora varesina di più di ottant'anni: vedendo come il nuovo gestore della raccolta differenziata in città, la ditta Sangalli, non mi avesse ancora mandato il bollettino del pagamento a pochissimi giorni dalla scadenza del 31, mi sono rivolta al numero verde a disposizione degli utenti.

Dopo avere aspettato quasi un quarto d'ora in cui una voce mi diceva di restare in linea per non perdere la priorità acquisita, ho dovuto "lottare" per molti altri minuti per farmi identificare e per riuscire ad avere la fatidica cifra da pagare.
 
La persona che mi ha risposto, infatti, tra un silenzio e l'altro, quasi la stessi infastidendo, non trovava il mio nome tra i residenti a cui inviare il bollettino. "Lei non risulta residente" ha detto più volte quasi sbuffando. Ho risposto più e più volte scandendo le lettere del nome e del cognome, e specificando che sono residente a Varese da sempre e che ogni anno il mio bollettino l'ho sempre ricevuto e ho sempre pagato nei termini. "No, il nome non è presente" mi è stato ribadito. Non ho voluto riattaccare, così come forse purtroppo era stato sperato, e ho continuato a ribadire nome, cognome, indirizzo finché, finalmente, hanno scoperto la mia "esistenza", mi è stato quindi inviato il bollettino e sono riuscita a pagare in tempo.

La mia domanda dopo questa esperienza è questa: perché arrivano in ritardo i bollettini e quando chiami ti senti perfino in colpa di voler pagare? Perché trattare così i cittadini?".

Lettera firmata

Redazione

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