Varese - 28 maggio 2024, 07:00

Largo Flaiano "ostaggio" di maltempo e sottoservizi. Ecco cosa accadrà nelle prossime settimane

Permane la circolazione di cantiere a distanza di mesi dall'inaugurazione della nuova opera viabilistica: il Comune potrà riprendere i lavori di completamento solo alla conclusione di quelli sui sottoservizi. Scelte viabilistiche: cosa è stato fatto per l'intersezione Guicciardini/Borri e cosa verrà deciso per l'incrocio Sant'Imerio/Magenta

Largo Flaiano ostaggio del maltempo: si stanno allungando i tempi per vedere completa in tutte le sue forme la più importante opera viabilistica di questo secolo a Varese.

Quale sia la situazione e quanto tempo sia necessario se lo chiedono cittadini e forestieri che dal 14 febbraio scorso percorrono la nuova rotonda in mezzo a un cantiere che ancora non è stato dismesso. Perché? 

Al momento sono ancora in corso i lavori ai sottoservizi - acqua e gas - che negli ultimi mesi hanno prima interessato le via limitrofe (Bixio, Tamagno e Lazio) e ora anche il vecchio ponte. Solo una volta sistemate le condutture, incombenza che non è in mano al Comune di Varese ma a un’azienda collegata a Le Reti, il cantiere tornerà in “mano” a Palazzo Estense che potrà a quel punto completare largo Flaiano. Tempistiche? La fine delle scuole, quindi la prossima settimana, vorrebbe essere il termine per il via libera dei sottoservizi (meteo permettendo, perché le continue piogge sono il motivo principale del ritardo accumulato sulla tabella di marcia) mentre per quanto riguarda l’intera rotonda la fine dell’estate potrebbe essere un orizzonte verosimile.

Ma cosa si deve ancora fare in largo Flaiano? Una volta che il Comune avrà ripreso in mano i lavori, la priorità verrà data alle asfaltature e alla sistemazione dei marciapiedi e dei cordoli. In un secondo momento si penserà alla aiuole e a un’altra incombenza non così secondaria: quella di rendere il largo riconoscibile, per chi arriva da fuori, come la vera porta d’ingresso della città. Un intervento, insomma, “comunicativo”, che potrebbe essere espletato in diversi modi (un maxischermo? Un cartello? Un’opera?).

Per “finire” largo Flaiano, tuttavia, andranno anche prese le ultime scelte di carattere viabilistico, conseguenti alla “rivoluzione” apportata dalla rotonda. I nodi sono sempre gli stessi: via Tamagno/via Lazio, viale Borri/via Guicciardini, l’intersezione Sant’Imerio/Magenta e via Goldoni.

Per quanto riguarda viale Borri finora si è proceduto per step, agendo sui tempi del semaforo all’incrocio con via Guicciardini. Subito dopo l’inaugurazione della nuova rotonda è stato “allungato” il verde in svolta su via Guicciardini venendo dal centro città verso Lozza, per evitare che il “tappo” determinato da chi svoltava a sinistra al semaforo verso l’ospedale arrivasse ad avere riflessi su largo Flaiano stesso. Così facendo, però, si è risolto un problema ma se ne è aperto un altro: sono ritornate le code in viale Borri nel senso opposto, ovvero in direzione centro città. Lo step successivo è stato allora un riequilibrio ulteriore dei tempi semaforici, diventati a questo punto definitivi in attesa di un’altra novità che potrebbe aiutare il comparto.

Si tratta del collegamento Gozzi-Guicciardini, una nuova strada in corso di realizzazione come opera di compensazione alla riqualificazione dell’ex tipografia Mori, davanti all’ospedale di Circolo, che diventerà una RSA. L’intervento, in mano ai privati, determinerà la creazione di un’area verde, di un parcheggio che sarà funzionale anche per il nosocomio e appunto di una via che fungerebbe da collettore di parte del traffico diretto al Circolo, sgravando così viale Borri. Le opere sono in via di collaudo, pronte per l’estate.

Il nodo Sant’Imerio/Magenta è invece l’altra grande questione. Delle due l’una: o seguire gli intendimenti originari, che prevedevano la permanenza di un semaforo a gestire la precedenza di flusso tra le due arterie in sbocco su largo Flaiano, oppure “l’autogestione”, al momento giudicata da Palazzo Estense preferibile. 

I conti finali, tuttavia, si faranno fra un po’.

Redazione