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Busto Arsizio | 13 maggio 2024, 19:55

Ba Book: tutto esaurito ai Molini Marzoli per Serena Bortone

La giornalista ha presentato il suo primo romanzo, “A te vicino così dolce”. All’ingresso in sala Tramogge, applauso fragoroso del pubblico, prima scrosciante, poi al ritmo di “La isla bonita”, pezzo che ha segnato gli anni Ottanta, quelli raccontati dall’autrice. Storia presentata con accenti a tratti commossi. Sollecitata sul coraggio: «Senza, cosa campi a fare?»

Ba Book: tutto esaurito ai Molini Marzoli per Serena Bortone

Sala Tramogge piena, ai Molini Marzoli, per l’incontro con Serena Bortone, intervenuta a Ba Book per presentare il suo primo romanzo, “A te vicino così dolce”. Nessun cenno alla vicenda, la lettura del monologo di Antonio Scurati sul 25 Aprile, che ha visto la giornalista al centro di accese polemiche e prese di posizione, fuori e dentro la Rai. Questione di autorizzazioni, della comprensibile volontà di concentrarsi sull’opera narrativa, del momento attraversato dall’autrice. Anche se l’applauso particolarmente caloroso del pubblico al suo ingresso, per qualche secondo al ritmo di Madonna, è suonato come una manifestazione di vicinanza e sostegno.

Introduzione dell’assessore alla Cultura Manuela Maffioli, chiacchierata con Consuelo Sozzi incentrata su una storia di adolescenti e adolescenza negli anni Ottanta, in una Roma bene che è stata il luogo, urbano e sociale, della crescita e della maturazione per la stessa Bortone. «Era un contesto ipocrita, classista, farisaico» ha affermato l’autrice, anche se «…scrivere è stato l’ultimo atto d’amore per la mia adolescenza».

Non un romanzo autobiografico nonostante il nome, Serena, della protagonista, legata da una profonda amicizia a Vittoria e in qualche modo avviluppata nell’incantesimo amoroso che quest’ultima vive con Paolo. Paolo su cui Serena indaga e che si scopre essere trans. Figure presentate con tono partecipe, talora commosso.

«L’adolescenza – ha contestualizzato l’autrice, illuminando tratti dei suoi personaggi – è una fase della vita in cui non sai chi sei ma hai l’ansia di piacere, hai bisogno di qualcuno che ti gratifichi. I ragazzi di oggi hanno certamente più informazioni rispetto a quelli degli anni Ottanta ma questo non corrisponde necessariamente a più felicità. E poi oggi c’è il rischio di perdere il piacere della scoperta. O della fuga. Provo tenerezza verso quella fase, dovremmo coccolare le nostre fragilità, prenderci cura del dolore vissuto. Il dolore fa parte di noi, serve a capirci meglio e a capire meglio l’altro».

Punto di vista che, storia alla mano, non cede alla tentazione di idealizzare o edulcorare («Infanzia e adolescenza possono essere spietate») né  rinuncia a un po’ di sano umorismo («Una donna innamorata si trova al più basso gradino della scala intellettuale. Questa è tratta da Hitchcock», risate in sala). «Hai avuto coraggio» ha osservato la moderatrice sul finire dell’incontro. Reazione: «Senza il coraggio, che campi a fare?». Applauso e lunga coda per il firmacopie.

Stefano Tosi

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