La buca che si forma ai margini di un tombino in via Tasso è come l’araba fenice: sorge sempre a nuova vita. Il punto è noto ai guidatori, tanti, che passano accanto alla stazione. Andando verso via Torino, lo si trova poco prima del sottopasso. E a poco servono i rattoppi che pure sono stati attrezzati per minimizzare gli effetti del dislivello sui mezzi in transito. Lei, la buca, torna, tra le imprecazioni di chi si trova al volante e la vera e propria preoccupazione di chi si muove in bicicletta o in monopattino, costretto a pericolosi scarti dell’ultimo secondo.
Le piogge insistenti di questi giorni hanno contribuito all’ennesima resurrezione della voragine. C'è anche chi, tra gli aficionados del sottopasso, le ha dato dei nomi, il più gettonato è “Profondo rosso”. Di rosso non ha nulla ma sulla profondità non c'è da eccepire. Come capita spesso, la buca è in buona compagnia, nutrita quando l’azione del meteo si combina all’usura dell’asfalto determinata dal passaggio intenso dei veicoli (vedi, dopo precedenti e abbondanti piogge, il caso del Sempione QUI). In attesa di nuovi interventi, d'obbligo un po' di prudenza in più.