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Busto Arsizio | 26 marzo 2024, 18:24

Otto culle, emozioni profonde: il dono di Roveda srl alla Pediatria di Busto

«Fare stare meglio»: l’Ad dell’azienda, Nadia Minini, ha sintetizzato così lo scopo della donazione. Le culle “matris” favoriscono il contatto mamma/bambino, in sicurezza. Il grazie della dirigenza Asst e della direttrice del Dipartimento Materno Infantile, Simonetta Cherubini: «A contatto con la madre, il neonato riconosce il battito del cuore che sentiva nell’utero»

Otto culle, emozioni profonde: il dono di Roveda srl alla Pediatria di Busto

«Una volta comunicata la donazione a dipendenti, collaboratori e fornitori, abbiamo ricevuto messaggi su messaggi di apprezzamento. Conosciamo questo ospedale e conosciamo il reparto di Pediatria e Neonatologia. Ci siamo chiesti che cosa potessimo fare per dare un contributo a un’eccellenza, per fare stare meglio i neonati e le mamme. Oggi è bastata una breve visita per cogliere la passione e la tenacia negli occhi delle persone che lavorano con i bambini e le famiglie». Parola di Nadia Minini, amministratore delegato di Roveda Srl, azienda calzaturiera che collabora con prestigiosi marchi del lusso e della moda, sulla donazione all’ospedale di Busto otto culle Matris. Un modello che consente alle mamme di tenere i piccoli accanto a sé, ad “altezza letto”, garantendo insieme intimità e sicurezza (foto sotto).

Nella sala della Biblioteca, il Comitato di Direzione aziendale ha incontrato la direttrice generale di Asst Valle Olona, Daniela Bianchi, con i direttori sanitario, sociosanitario e amministrativo. La dottoressa Simonetta Cherubini, alla guida del Dipartimento Materno Infantile e dell’Uoc di Pediatria e Neonatologia di Busto Arsizio, ha ringraziato la delegazione dell’azienda per un dono che garantirà «…ore di sonno sereno alle mamme e ai neonati, conciliando le esigenze della coppia e agevolando l’assistenza degli operatori sanitari, offrendo un “di più” a supporto dell’assistenza».

L’incontro è andato oltre i ringraziamenti di rito. E se la dottoressa Minini ha sottolineato il lavoro svolto dal personale («Osservandolo, si coglie un forte senso di appartenenza») Simonetta Cherubini è entrata nel merito della donazione, sottolineando il valore della vicinanza mamma/neonato: «Il bambino, a contatto con la madre, riconosce il battito del cuore che sentiva nell’utero». Notevoli i benefici quanto a scambio di emozioni, riconoscimento, sviluppo psicomotorio e gestione di situazioni pratiche, dall’allattamento ai risvegli notturni. «Ancora una volta – ha affermato la direttrice della Pediatria – posso dire grazie per l’attenzione che, dall’esterno, ci viene riservata».

Stefano Tosi

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