/ Basket

Basket | 22 marzo 2024, 18:38

Scola: «I Pelligra? Non so perché non siano entrati in società». Marotta: «Fra due anni basta Inter: solo giovani»

L’amministratore delegato della Pallacanestro Varese e quello dell’Inter hanno parlato questo pomeriggio in Sala Montanari davanti a una platea di avvocati varesini. All’ordine del giorno la sostenibilità delle società sportive: «Varese deve alzare il budget, ma nel frattempo sta cercando di competere nonostante il gap economico con le altre, attraverso lo sviluppo dei giocatori e le decisioni analitiche» ha detto Scola, che poi ha ribadito l’esempio della piramide: «Prima la base, ovvero fan base, settore giovanile e strutture sportive, poi il vertice, cioè la prima squadra». Il numero uno dei neroazzurri: «La crisi del calcio in questa città? Non si può giudicare da fuori, ma quante realtà che fanno calcio sono sparite in provincia?»

Scola: «I Pelligra? Non so perché non siano entrati in società». Marotta: «Fra due anni basta Inter: solo giovani»

«Pentito di aver preso in mano la Pallacanestro Varese? Solo due volte alla settimana».

Si è chiusa con una battuta la relazione che l’amministratore delegato della Pallacanestro Varese Luis Scola ha tenuto oggi pomeriggio davanti agli avvocati varesini, riuniti in Sala Montanari per un corso di aggiornamento.

Sul “palco”, oltre all’ex campione argentino, anche l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, l’avvocato del club neroazzurro Angelo Cappellini (che ha assistito pure i biancorossi nel processo di appello alla penalizzazione inflitta loro nello scorso campionato) e Sergio Terzaghi, legale varesino che collabora con il sodalizio di piazzale Gramsci.

Argomento di giornata la gestione di una società sportiva tra risultati e sostenibilità, sostantivo più volte evocato negli interventi, a partire da quelli di Scola: «Per noi la sostenibilità è un concetto che vale a 360° gradi, in tutte le aree della gestione, un parametro che misura qualsiasi operazione che vogliamo porre in essere: se essa richiede uno sforzo insostenibile, non vale la pena prenderla».

Sostenibilità uguale, dunque, non fare mai il passo più lungo della gamba. Inevitabile allora discutere anche di budget: «Pallacanestro Varese ha l'esigenza di alzare il proprio budget, perché se continui a competere con chi ha molti più soldi di te prima o poi vai in seconda divisione. Ma alzare il budget non è l’unica cosa, va trovato anche un approccio moderno per coprire il gap con le altre società: per noi è investire sullo sviluppo dei giocatori, ovvero fare in modo di prendere atleti che costino 1 e rendano per 2, e poi prendere decisioni analitiche, ovvero basate sulle statistiche, affinché siano le più corrette possibile. Sono cose che la NBA ha sviluppato a livello stratosferico e noi siamo ancora 10 anni indietro».

Il problema del reperimento dei fondi rimane però centrale e Luis viene interrogato dalla platea anche sul caso Pelligra: «Perché non hanno onorato l’accordo? Non lo so. Pensavamo di aver trovato dei partner con una visione simile alla nostra, ora continuiamo con la ricerca». E le aziende del territorio? «In questa provincia ci sono tante realtà economiche di livello, che però non sono interessate al led nel palazzetto con i loro nomi, quanto ai progetti per il territorio: se tu arrivi a proporre progetti di questo tipo puoi catturare la loro attenzione, farle entrare e farle crescere con te. È per questo che ho sempre immaginato questa avventura come una piramide (non è la prima volta che Scola usa questo esempio ndr): per arrivare a far vincere la prima squadra, bisogna rafforzare la base, che comprende il settore giovanile, la fan base (che insieme alla storia e alla posizione di Varese al centro dell’Europa, è uno dei motivi per cui ho scelto questo luogo per proporre la mia idea di pallacanestro) e le strutture sportive. Nella prima parte della nostra avventura abbiamo rafforzato e stiamo rafforzando questa base».

E ancora: «La Pallacanestro è ben più della partita della domenica: certo, se vinci ti si aprono tante porte, ma come azienda devi andare oltre il fatto sportivo, altrimenti tutto diventa volatile». Scola ha parlato anche di quanto influisca il suo passato da giocatore nel nuovo ruolo: «A volte influisce nel bene, altre nel male, ma giocare e gestire sono due cose molto diverse. Quello che conta è la mancanza di paura, il coraggio di prendere decisioni giuste anche se non popolari».

Tanti i concetti condivisi anche da Beppe Marotta (che ha fatto diversi complimenti al suo omologo Scola: «Luis non solo è coraggioso, ma è competente e ha il coraggio di rischiare»), seppur a un livello di gestione ancora più alto: «Per mixare i risultati con la sostenibilità ci vuole competenza. E poi ci vogliono strutture, ovvero impianti e centri di allenamento: senza non si ottiene nulla, ma anche in questo argomento in Italia scontiamo la mancanza di sensibilità politica verso lo sport. Poi abbiamo carenze nel mondo della scuola: pensate che in Olanda l’Ajax e le scuole di Amsterdam si dividono il compito di allenare i ragazzi… Qui cosa facciamo?»

Una battuta sulle “crisi” cicliche del calcio a Varese: «Difficile giudicare da fuori, ma quello che è capitato qui è capitato in tutte le province vicine. Spariti i grandi imprenditori, è lo sport minore che ha subito il maggior contraccolpo: una volta tra Varese e Gallarate c’erano 20 realtà calcistiche, oggi arriviamo a 7 o 8. A tutti coloro che ci hanno provato in questi anni al Varese va comunque data riconoscenza».

E poi tante parole sui giovani, un “pallino” presente e futuro dell’ad neroazzurro. Con uno scoop: «Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato: dovrebbe essere gratuito, perché così si riuscirebbero a coinvolgere anche le famiglie povere, quelle in cui si nascondono i campioni, come accadeva una volta. Fra due anni, quando terminerà il mio contratto con l’Inter, mi occuperò solo dei giovani».

F. Gan.


Vuoi rimanere informato sulla Pallacanestro Varese e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 340 4631748
- inviare un messaggio con il testo PALLACANESTRO VARESE
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
VareseNoi.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP PALLACANESTRO VARESE sempre al numero 0039 340 4631748.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore