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Varese

0-1

17'
Fuori Makinen, 4 contro 4 e poi ospiti in power play
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Caldaro

 / Territorio

Territorio | 21 marzo 2024, 18:16

Sette maialini trovati morti nelle campagne olgiatesi

I cuccioli senza vita sono stati scoperti da una cittadina che passeggiava in zona Balina. Potrebbero essere morti per il freddo notturno: la Polizia locale e i veterinari di Ats stanno svolgendo tutte le verifiche

Sette maialini trovati morti nelle campagne olgiatesi

Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 20 marzo, un'olgiatese passeggiando in zona Balina si è imbattuta in una scena decisamente poco piacevole; la signora, infatti, ha visto quello che sembrava un mucchio di pelo in mezzo alla campagna e, avvicinandosi per controllare, ha scoperto che in realtà si trattava di maialini senza vita.

La signora, che è un membro del gruppo di Controllo di Vicinato della zona, ha subito provveduto ad avvisare il comando della Polizia Locale olgiatese che, dopo aver ripercorso i suoi passi, si è trovata di fronte a una scena molto triste: accanto ad un mucchio di lana i cuccioli giacevano ormai senza vita, e non è stato possibile fare nulla se non chiamare il veterinario Ats di reperibilità per effettuare i dovuti controlli.

Per prima cosa, dunque, è stato accertato che non si tratta di piccoli cinghiali, e nemmeno di suini d’allevamento, ma di una razza di maialini molto più piccoli spesso comprati come animali d’affezione.
I cuccioli, lunghi circa 15 centimetri, ad una prima analisi paiono essere morti a causa del freddo notturno, ma il veterinario li ha comunque presi con sé per effettuare tute le verifiche necessarie, soprattutto per escludere la presenza di pericolose patologie contagiose.

«In un periodo come questo, in cui la peste suina ha causato un vero e proprio allarme anche qui in Lombardia – ha ricordato il comandante della Polizia Locale Alfonso Castellonequesto tipo di ritrovamento inevitabilmente suscita preoccupazione, e, anche quando si dovesse scoprire che si tratta di un falso allarme, non è giusto allarmare i proprietari, gli allevatori e le autorità sanitarie in questo modo. Anche nel caso in cui si trattasse di animali deceduti per cause naturali, non è certo né etico né corretto abbandonarli così all’aperto, alla mercè dei predatori e con il rischio che li trovi qualcuno la cui sensibilità, come nel caso dei più piccoli, potrebbe essere particolarmente colpita».

Loretta Girola

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