Stavolta vi chiediamo scusa. Scusa perché non credevamo che, ancora una volta, i vecchietti terribili del Varese sarebbero riusciti a trascinarsi dietro tutti, e trascinarci tutti, quasi al traguardo, con un altro "alto" (5 gol, 4 pali, 50 tiri a 27 e un Rocco Perla senza macchie) dopo il punto "basso" dello 0-4 di Appiano che avrebbe potuto stendere un toro.
Non pensavamo che Edoardo Raimondi (36 anni, autore del primo gol e di una nuova prestazione da eterno "ragazzo" in difesa: insuperabile, la roccia a cui ognuno può aggrapparsi), Marcello Borghi (30 anni, autore di due assist e del quarto, liberatorio, gol perché per lui il gol è vita), Andrea Vanetti (33 anni, a nostro avviso di gran lunga l'mvp della partita, onnipresente, come un'ombra in carne e ossa dietro ogni disco recuperato, difeso e smazzato - monumentale quello per Marcello-gol - dal Varese, stecca e cuore d'oro giallonero), Michael Mazzacane (35 anni, corsa, anima e generosità da vendere), potessero ribaltare l'Appiano con la stessa moneta e arrivare a una vittoria dall'ennesima finale della loro vita.
Non pensavamo che al Varese esistesse l'immortalità condensata in questi uomini e in Andrea Schina (30 anni), l'uomo più silenzioso e vincente che esista: più sono spremuti e stanchi, più attendono soltanto una scintilla per accendere un fuoco. Un fuoco a cui hanno dato gas e benzina il poliziotto Alex Bertin, capace di arrestare i Pirati grazie al 3-1 spacca partita, e il killer Gianluca Tilaro, forse i giocatori più in forma dei Mastini insieme a Erik Naslund che sgancia sempre la bomba, come quella del 5-1, oltre a una prestazione di sostanza, quando la tribuna laterale l'invoca, ma anche a Massimo Cordiano, potenzialmente il Piccinelli di un'eventuale passo avanti, e ad Alessio Piroso, mai così al servizio della maglia e di tutti. Scintille e fuoco come quell'azione della seconda linea con il gol più bello della serata di Hector Majul, castigatore su un'assist delizioso di Massimo Pietroniro. Scintille come quelle della terza linea e, anche o soprattutto (le partite si vincono lì, in spogliatoio), di chi non ha giocato come Vignoli, Fanelli, Crivellari e Perino.
Dopo esserci mangiati il fegato, ci spelliamo le mani. Fatecelo mangiare ancora a lungo, Mastini. Fateci spellare quelle mani, condite con un pizzico di cuore e un spolveratina d'anima come queste.
La montagna di occasioni dei Mastini (32 tiri a 18 dopo 40 minuti!) partorisce nel secondo tempo due topolini, anzi due topoloni con Raimondi (1-0) che, nell'assedio del popolo giallonero, rompe il sortilegio sotto la Nord dopo i due pali di Schina e Majul (grazie, cielo, grazie ancora una volta di voltarti dall'altra parte) e, poi, quando Hannes Oberrauch colpisce immediatamente nel traffico mettendo dentro il disco dell'1-1 respinto dal mucchio davanti a Perla (ancora il cielo che non ci ama più, perché non ci ama più?), arriva Hector Majul, il più invocato e atteso, concretizzando da castigatore un'azione di Pietroniro (2-1). C'è anche Perla, eccome se c'è, quando para di maschera un tiro a colpo sicuro di Raisanen, ma c'è soprattutto il miglior Varese dopo essersi tolto il peso del gol: lì gioca libero, aperto, offensivo, assediante partorendo almeno i due topolini gialloneri.
Primo tempo da spaccare i tasti del computer a ditate: tre volte i gialloneri arrivano davanti al portiere Reinalter, tre volte non insaccano (due con Marcello Borghi, che normalmente avrebbe segnato due volte su due - ma se ha tirato la carretta per 7 mesi... - e una con Massimo Cordiano), poi ci si mettono gli arbitri, perfino chi arriva da categorie superiori come il signor Turo Samuel Virta che costringe i Mastini con l'uomo in meno praticamente per gli ultimi 8 minuti, salvati dall'orgoglio e dalla rabbia rovesciata in campo dagli spalti. C'è anche da aggiungere che nei quattro minuti con l'uomo in più nella prima metà tempo il Varese, come ci ha abituato, non si avvicina mai al gol e, anzi, rischia lo 0-1 con il solito Maekinen sull'unica vera opportunità ospite in 20 minuti.
Finisce con il popolo giallonero, che aveva iniziato a cantare la Rosamunda a 4 minuti dalla sirena, già emigrato ad Appiano per gara 4 e, poi, in pista insieme ad Andrea Crugnola, campionissimo del rally, e al suo navigatore Andrea Sassi per premiare gli mvp insieme ai ragazzi della Varesina presenti, come sempre, con Max e Matteo Di Caro, mister Spilli, i direttori Scandola e Micheli.
Bentornato al palaghiaccio anche a Stefano Pertile: dove batte il cuore della passione e di Varese lui c'è sempre stato, e sempre ci sarà.
Varese-Appiano 5-1 (0-0, 2-1, 3-0)
Reti: 24’36” Raimondi (Naslund, Marcello Borghi) in superiorità 1-0, 25’42” Hannes Oberrauch (Erlacher, Rottensteiner) 1-1, 30’38” Majul (Pietroniro) 2-1; 44’49” Bertin (Michael Mazzacane) 3-1, 49’23” Marcello Borghi (Vanetti, Bertin) 4-1, 59’31” Naslund (Marcello Borghi, Piroso) in doppia superiorità 5-1
Varese: Perla (Marinelli); Naslund, Raimondi, Piroso, Vanetti, Marcello Borghi; Bertin, Schina, Pietroniro, Majul, Tilaro; Erik Mazzacane, Massimo Cordiano, Tommaso Cordiano, Michael Mazzacane, Pietro Borghi; Fanelli, Vignoli, Crivellari, Perino. Coach: Niklas Czarnecki
Appiano: Reinalter (Paller); Maekinen, Frick, Raisanen, Graf, Tombolato; Radin, Hannes Oberrauch, Rottensteiner, Matthias Oberrauch, Erlacher; Unterrainer, Spitaler, Critelli, Pardatsher, Chizzali; Galimberti, Zublasig, Amici, Schwingshackl, Engl. Coach: Niko Marttila
Arbitri: Turo Samuel Virta, Simone Lega (Davide Magliano, Aleksandr Petrov)
Note - Tiri Va 50, Ap 27. Penalità Va 8', Ap 16'. Spettatori: 845.
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Semifinali (al meglio delle 5 gare)
Gara 3 - Stasera
Varese-Appiano 5-1 - Serie: 2-1
Pergine-Caldaro 4-3 - Serie: 2-1
Gara 4 sabato 23
Appiano-Varese (ore 18)
Caldaro-Pergine (ore 19)
Eventuale gara 5 martedì 26