Politica - 15 marzo 2024, 09:40

Pd Varese, morti sul lavoro? «Colpa - anche - delle false partite Iva e del lavoro nero»

La nota di Manuela Lozza, segretaria Pd di Varese, e Roberto Agrati, membro di Direzione cittadina. «Siamo dalla parte del lavoro: di qualità, professionale e in regola»

«Se le posizioni di lavoro non sono chiare, se il rapporto con il committente non è quello dichiarato allo stato, si crea un mondo sommerso in cui è impossibile eseguire controlli efficaci». Inizia così la nota di Manuela Lozza, segretaria PD di Varese, e Roberto Agrati, membro di Direzione cittadina. «Siamo dalla parte del lavoro: di qualità, professionale e in regola. Purtroppo, in Italia sono sempre più evidenti la piaga del lavoro nero e quella delle false partite iva, posizioni di fatto subordinate, che non hanno nulla di autonomo».
«Il problema delle false partite IVA esiste - spiega Agrati -, a oggi sono circa 400mila le "false partite'', cioè quelle di colore che di fatto svolgono un rapporto subordinato e non autonomo. Questo spregevole metodo è utilizzato per abbattere i costi salariali e previdenziali, scaricando le responsabilità in tema di sicurezza. Ci aspettiamo dal Governo un intervento tempestivo per far rispettare la legge e aumentare i controlli».
L’articolo 69 bis del DLGS 276 del 2003 dice che le prestazioni effettuate da persone con partita IVA sono qualificate come lavoro dipendente qualora persistano almeno due delle seguenti condizioni: il rapporto abbia durata complessiva di 8 mesi annui; che il corrispettivo derivante da tale collaborazione costituisca più dell’80 per cento dei corrispettivi complessivamente percepiti dal collaboratore; che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente. 

«Quante "partite IVA" conosciamo che invece rientrano perfettamente in questa casistica? Quanti amici o parenti sostengono le difficoltà di avere una partita IVA, ma in realtà lavorano da dipendenti?».
«Questo –  aggiunge la segretaria Lozza – si somma al tema del lavoro nero. Entrambe queste pratiche illegali, aumentano, e di molto, le condizioni che rendono insicuri i luoghi di lavoro, poiché impediscono controlli efficaci».
«Occorre – concludono da Viale Monte Rosa – creare tavoli fra istituzioni, ordini professionali e sindacati, per monitorare queste situazioni che sono di precariato e professionalmente non di qualità. Legalità, formazione e sicurezza sono le basi irrinunciabili per un mondo del lavoro sano. Come PD, pretendiamo che ogni lavoratore e lavoratrice veda rispettati tutti i suoi diritti, primo fra tutti quello alla salute».

Redazione


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