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Territorio | 06 marzo 2024, 09:39

L'assessore Elena Scopece dopo l'irruzione dei rapinatori nella sua casa di Casalzuigno: «Fortunatamente, a parte qualche livido e tanta paura, stiamo bene»

Nella tarda serata di lunedì una banda di quattro malviventi incappucciati e armati si è intrufolata nell'abitazione della famiglia della responsabile della Cultura nella giunta comunale: «Spero che il terribile ricordo si allontani velocemente dalle nostre vite. Non è facile tornare alla normalità, ogni rumore ci fa trasalire e ripiombare nell'incubo»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Da un lato il ringraziamento per le tante manifestazione di vicinanza arrivate in queste ore a lei e alla sua famiglia, dall'altra il racconto di un episodio di violenza che ha sconvolto la tranquillità di una sera come tante altre.

L'assessore alla Cultura del Comune di Casalzuigno Elena Scopece con un post sui social ripercorre le drammatiche ore dell'irruzione di una banda di ladri e rapinatori, armati e incappucciati, avvenuta nella tarda serata di lunedì nella sua casa. (LEGGI QUI LA CRONACA)

«Ringrazio veramente di cuore tutte le manifestazioni d'affetto e di solidarietà ricevute da tutta la mia famiglia in seguito all'episodio di violenza subito - scrive l'assessore anche a nome del marito e dei suoi figli - spero che il terribile ricordo si allontani velocemente dalle nostre vite. Non è facile tornare alla normalità, perché ogni rumore, reale o immaginato, ci fa trasalire e ripiombare nell' incubo».

Sul fatto stanno indagando i carabinieri che stanno scandagliando anche le immagini della videosorveglianza, per identificare i quattro componenti della banda. 

«Confido nel solerte intervento delle forze dell'ordine che possano assicurare alla giustizia i malfattori - prosegue Scopece - nel contempo, da mamma, penso al dolore che hanno arrecato ai miei figli e alle loro famiglie». 

«Nessuno può vantare il diritto di irrompere nella tranquillità domestica altrui. Fortunatamente, oltre a qualche livido e tanta paura, stiamo bene. L'epilogo poteva essere tragicamente diverso» conclude l'assessore Scopece a nome anche dei suoi famigliari. 

M. Fon.

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