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Territorio | 01 marzo 2024, 07:00

L'omicidio di Andrea e gli arresti. La gente sotto shock: «Fatti simili non succedono più in posti degradati ma vicino a noi»

Quelle facce da bravi ragazzi, che a qualcuno sembrano anche più piccoli della loro età lasciano sgomenti gli abitanti di Fagnano in attesa dell'interrogatorio e degli sviluppi: «Qualsiasi cosa li possa aver spinti a un gesto simile non è tollerabile»

L'omicidio di Andrea e gli arresti. La gente sotto shock: «Fatti simili non succedono più in posti degradati ma vicino a noi»

C’è tanto sgomento a Fagnano Olona in questi giorni, dopo l’arresto dei due ragazzi di 20 anni sospettati dell’omicidio di Andrea Bossi. Douglas Carolo e Michele Caglioni, due facce «da bravi ragazzi», adesso si trovano nel carcere di Busto Arsizio in attesa dell’interrogatorio nelle prossime ore.

Tutti a Fagnano conoscevano Andrea, «era un ragazzo molto eccentrico, sempre solare, non l’ho mai visto arrabbiato - ricorda Patrizia Colombo, proprietaria della gioielleria in piazza Alfredo Di Dio - quando entrava qui gli chiedevo “cosa facciamo oggi?”». Sì, perché spesso lui si recava da lei per realizzare i gioielli.

«Non ci aspettavamo nei nostri paesi un fatto del genere, ci fa capire che la situazione sta degenerando, perché non succedono più in posti degradati, ma vicino a noi».

Dopo l’arresto sono tanti i commenti, dall’incredulità sulla possibilità due ragazzi così giovani abbiano potuto compiere un gesto simile, alla rabbia. Quest'ultima, perché «ragazzi che dovrebbero essere a scuola o al lavoro magari ce li troviamo che uccidono le persone».

«Hanno due facce da bravi ragazzi, non dimostrano l’età che hanno», è il commento più frequente tra i cittadini di Fagnano.

Ma il pensiero va anche ai fatti di cronaca recente che sono avvenuti in Italia: «L’età di chi compie certi fatti efferati è sempre più bassa, c’è qualcosa che non va».

Ovviamente, non mancano gli interrogativi sul perché, ma se venisse confermata in giudizio la colpevolezza dei giovani, «qualsiasi motivazione li abbia spinti a compiere un atto simile non è tollerabile».

Michela Scandroglio

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