![L'urlo di Torraca dopo la doppietta fa alzare in piedi il Chinetti. Sotto i giocatori della Solbia "giocano" dopo l'1-0 dell'attaccante nerazzurro](https://www.varesenoi.it/typo3temp/pics/t_52486337f7.jpeg "L'urlo di Torraca dopo la doppietta fa alzare in piedi il Chinetti. Sotto i giocatori della Solbia "giocano" dopo l'1-0 dell'attaccante nerazzurro")
!["Orgoglio Solbiatese": mercoledì tutti al Chinetti per spingere la capolista e sentirsi parte di un sogno](https://www.varesenoi.it/typo3temp/pics/s_de804f552d.jpeg ""Orgoglio Solbiatese": mercoledì tutti al Chinetti per spingere la capolista e sentirsi parte di un sogno")
«Abbiamo giocato a viso aperto contro una bella squadra. Il rigore? Averlo sbagliato mi fa girare le scatole ma se qualche anno fa magari avrei mollato, stavolta anche grazie ai compagni sono riuscito a restare sul pezzo e a realizzare il gol del 3-3 (clicca QUI per vedere la sintesi di Paolozerbi.com). Sappiamo che dobbiamo vincere con il Saluzzo: va bene così»: sono alcune delle parole di capitan Scapinello, che dimostra ancora una volta maturità da vendere, dopo la prima gara di Coppa ad Andora contro l'Imperia che tiene aperte le porte del sogno serie D. Per volare in semifinale servirà battere il Saluzzo mercoledì 28 febbraio alle 15 al Chinetti, dopo che gli stessi piemontesi avranno ospitato proprio l'Imperia tra 6 giorni nel loro stadio.
A Rota si fa notare come da fuori chi ha assistito alla partita si sia divertito molto... : «Per lo spettacolo è stato bello così perché le due squadre si sono affrontate a viso aperto - dice il tecnico della Solbia - così viene fuori la qualità dei giocatori in campo. Ragioniamo di gara in gara e pensiamo a domenica quando affronteremo il Magenta secondo in classifica».
Spettacolare, come la gara, la cornice di pubblico con i numerosi tifosi della Solbia arrivati in pullman in Liguria che alla fine hanno abbracciato con calore la squadra nel video che vi proponiamo. Tra due settimane al Chinetti saranno davvero l'uomo in più e potranno fare la differenza.
Lorenzo Tortarolo