Territorio - 10 febbraio 2024, 09:30

A due settimane dall’omicidio di Andrea Bossi, manca ancora il volto del killer

Quattordici lunghi giorni, in cui le indagini sul delitto di Cairate non si sono mai fermate. Ecco cosa sappiamo

Sono passate ormai due settimane da quando Andrea Bossi è stato ritrovato dal padre senza vita nel suo appartamento di Cairate, dove da 6 mesi si era trasferito per intraprendere la sua vita indipendente.

Ma qualcuno quella vita, nella notte tra venerdì 26 e sabato 27, ha deciso di strappargliela via con un fendente al collo. Uno solo, che però è bastato per ucciderlo.

Un qualcuno a cui non si può dare ancora un volto, ma che i vicini hanno sentito parlare con Andrea, come hanno udito un tonfo nella notte e il cane abbaiare, chiuso sul balcone proprio dal 26enne: probabilmente perché quello che poi è stato il suo assassino aveva paura.

Andrea, invece, non aveva paura, ma anzi, si fidava del suo killer, lo conosceva. Per questo i Carabinieri non hanno trovato segni di effrazione nell’appartamento all’ultimo piano di via Mascheroni 1.

L'assassino gli ha rubato l’oro e poi si è dato alla fuga. La Procura di Busto Arsizio, che sta dirigendo le indagini, non ha ancora arrestato il colpevole. Questo nonostante si stiano passando al setaccio tutte le persone che frequentava il giovane per catturare chi, quella notte, ha strappato la vita a un ragazzo che la amava per davvero e lo dimostrava e lo trasmetteva a tutti quei fortunati che hanno avuto il piacere di conoscerlo.

Soprattutto a Fagnano Olona, il suo paese d’origine, dove nel giorno dei suoi funerali, lo scorso sabato una folla ha riempito la piazza di San Gaudenzio per dare al giovane un ultimo saluto: senza parole ma con un lungo applauso. E per chiedere che giustizia sia fatta. 

Michela Scandroglio