«La partenza dei saldi non è stata con il botto. Tre giorni con diverse problematiche: il maltempo, la considerazione che era ancora un fine settimana di vacanza e le città desertificate. Ma confidiamo nel weekend». Cristina Riganti, bustocca, presidente di Federmoda - Confcommercio provinciale, guarda ai prossimi giorni con fiducia. E con quella passione che - ci racconta - sente da oltre trent'anni di attività, dal primo giorno in cui ha realizzato il sogno di avere un negozio, coltivato fin da bambina. Passione condivisa da tanti colleghi. E si rivolge anche ai giovani, che spesso limitano l'acquisto online, perdendosi un'esperienza.
Le aspettative e l'abbinamento perfetto
Ma cominciamo proprio dai saldi: «Sabato e domenica speriamo di fare switch con settimana scorsa - spiega - Tengo però a sottolineare che è cambiata la mentalità del saldo, come la necessità dell'acquisto e il bisogno delle famiglie». C'è da capire una moderazione all'acquisto stesso, che passa anche dall'online. E dai giovani: «La generazione del clic, come la chiamo spesso. Per comodità e vastità della scelta, sdraiati sul divano possono comprare food, tecnologia e altro con un solo clic».
Si perdono, però, un'esperienza. Quell'esperienza che nei negozi di abbigliamento e calzature si condivide con il cliente ogni giorno. Bisogna riuscire a intercettarli, sempre più.
Lo si fa, in tanti modi, e la presidente Riganti rimarca un punto di partenza che vale per il successo con tutti i tipi di clienti: «Non improvvisarsi mai, è fondamentale l'esperienza che hai nell'approcciarti in un negozio, la disponibilità... Se non trovi un articolo, te ne posso dare un altro. E poi la fidelizzazione. Importante coccolare il cliente». È il negozio di vicinato che ha mostrato ulteriormente il suo valore durante la pandemia. Senza demonizzare l'elemento dell'online, anzi: «È un discorso stimolante, bisogna creare all'interno del punto vendita questa opportunità, perché così la reputo. L'abbinamento fisico e digitale è la perfezione».
Fidelizzare e coccolare
L'online aiuta la fidelizzazione e su questo fronte si sta investendo anche con la formazione: «Abbiamo fatto un questionario per un progetto di Federmoda che vorremmo promuovere nell'ottobre 2024 e abbiamo rilevato che un commerciante su due non ha un database con la fidelizzazione del cliente all'interno del punto vendita». I dati oggi sono il reale tesoro e ciò vale anche per il commercio: ecco perché bisogna investire, risorse come tempo. Ma paga, «anche nel contesto del ritorno nel tuo punto vendita, perché oggi una volta il cliente arrivava, oggi devi andare a prenderlo».
E come? «Con un messaggio, una coccola che può essere lo sconto del 10% per il compleanno del bimbo o gli auguri di Natale - prosegue - È importante dire: non ci sono solo per la promozione. Diventa anche un modello di esperienza fatta con i clienti in maniera diversa».
La storia e il futuro
Cristina Riganti ribadisce il fuoco che anima lei e tanti colleghi: «Io sono appassionata allo stesso modo del primo giorno. Mi spiace che oggi ci sia un cambiamento troppo veloce anche nell'ambito della moda. Crea confusione, io tengo molto a raccontare ad esempio la storicità della moda, il tessuto...». Anche per queste novità che corrono nel settore, è bene fare squadra: «Fare parte di un'associazione è anche uno scambio di idee, per portare un confronto»·
La strada non è in discesa per il ricambio generazionale, «perché i giovani spesso scelgono il lavoro più facile, questa professione richiede disponibilità di tempo e anche lavorare sette giorni su sette. Però siamo molto attenti, perché stiamo cercando di creare nuove opportunità e startup innovative». Attirando le nuove generazioni nel mondo del commercio attraverso anche quel canale digitale a loro più familiare.
Più controverso l'aspetto della sostenibilità ambientale per le nuove leve. I giovani, sono molto sensibili, eppure i comportamenti dell'acquisto sembrano allontanarsi da questa direzione: non sono così attenti, talvolta preparati, ad esempio sui tessuti che acquistano. Ma anche questa è una sfida culturale da raccogliere per i commercianti del settore, il richiamare a questi temi in modo efficace.
Consci anche dell'appeal e della vitalità che i negozi contribuiscono a dare al territorio e alle città.
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