Fedeli, generosi, gioiosamente rumorosi e capaci di emozionarsi per le sfide e i progetti a favore dei bambini: questi sono i motociclisti che hanno inondato di doni con la collaborazione della Befana i ragazzi e i bimbi del Piccolo Principe a Busto Arsizio.
Sorridere, abbracciarsi, commuoversi: i gesti e le sensazioni si sono dati il cambio in questa fitta mattinata, iniziata con l'arrivo delle Harley Davidson del Moto Club Ss 33 Sempione, alla presenza del presidente della commissione regionale Welfare Emanuele Monti, del sindaco Emanuele Antonelli e dell'assessore Mario Cislaghi e di esponenti del mondo impegnato nel sociale, come Carlo Massironi per la Fondazione Cariplo.
Poi, si è saliti al primo piano per la consegna dei doni - «Non penso ci sia carbone» ha rassicurato la Befana -, tantissimi davvero.
La presidente Patrizia Corbo ha sottolineato quanto sia stato «un anno straordinario, con tanti progetti realizzati e altri in via di realizzazione - proseguendo - Tanti ci hanno dato una mano». Anche a San Vittore, con la cittadella dei ragazzi. Coldiretti Lombardia è scesa in campo e tante persone hanno unito le forze «in favore della parte migliore della società, i bambini e i ragazzi». Una soddisfazione, che però passa anche da una richiesta all'amministrazione comunale, quella di «maggiore collaborazione, una maggiore forza nella nostra relazione... l'ho domandata al sindaco».
Poi la gratitudine ai motociclisti: «Voi portate l'amicizia, la condivisione, la forza per ricominciare».
Raffaele De Nicola, che guida il Moto Club, ha rimarcato: «Il nostro anno non può iniziare per noi se non veniamo qui. Questo per noi sarà un 2024 importante... torniamo a Busto, a MalpensaFiere a maggio. Siamo legati a questa città e al Piccolo Principe».
La rete è decisiva, anche per i motociclisti: «Ragazzi, non veniamo qui per portare la calza e basta, vogliamo mandarvi un messaggio: guardate che le brave persone esistono, nonostante i momenti difficili».
Infine, il ringraziamento a Translogi.ca e a Balconi di Nerviano, ma anche alla Fondazione Heal: il club per il Kustom Road si è impegnato per cercare di acquistare un macchinario utile nella neurochirurgia pediatrica oncologica». La commozione di Raffaele, nel descrivere il progetto al Besta di Milano, è contagiosa. Perché i duri entrano in gioco, quando c'è bisogno di loro, ma hanno un cuore che si scioglie per i più fragili.
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