Busto Arsizio - 24 dicembre 2023, 16:55

VIDEO. Cascina dei poveri, chiesa stracolma per il coro dei Gallazzi

Organizzato dall’associazione Riabitare, il concerto prenatalizio all’oratorio San Bernardino di Busto ha attirato una folla di gente. Alla bacchetta del maestro Tito Olivato, il coro ha eseguito un repertorio di tredici canti all’insegna della varietà e della tradizione

Ha saputo creare quella giusta atmosfera che ha fatto assaporare il significato del Natale, quello vero. Protagonista della serata, ieri, il coro Gallazzi and friends che con i bravi musici Andrea Pirro (percussioni e violoncello) e Giacomo Olivato (tastiera, chitarra e voce), alla bacchetta del maestro Tito Olivato, ha attirato tanta gente alla Cascina dei poveri di Busto.

Per l’occasione l’oratorio di San Bernardino era stracolmo e il coro, fondato un anno fa in modo estemporaneo, ha dato prova di essere cresciuto. 

Con un repertorio di tredici spartiti ha saputo catturare l’approvazione del pubblico: ha rispolverato brani della tradizione natalizia radicati in un tempo lontano (XV-XVIII sec.), ma anche più recenti di stampo popolare, con incursioni nel repertorio regionale lombardo, toscano e siciliano.

A dare il la il Gloria alleluja, seguito da Notte Santa (tradizione inglese), Quem pastores (anonimo tedesco XIV-XVI secolo), Puer natus (canto natalizio gregoriano), I Re magi (canto popolare di Adriana Mascagni), Prendi i rami d’agrifoglio (canzone gallese) e un Bambino nella culla (popolare lombardo-piemontese). Ricco anche il programma della seconda parte con Astro del ciel, Benedetta sia Maria (da un libro di liuto inglese), E nascitu lu Bambineddu (popolare siciliano). Dulcis in fundo, Bianco Natal, Maria lavava (tradizione toscana) e Il canto finale Tu scendi dalle stelle, intonato all’unisono da tutta la chiesetta: un modo per unire la comunità in una sola voce. «Una voce che da canto si è fatta preghiera», ha commentato il maestro Tito Olivato.

Il coro composto da un uomo, Emilio, e tredici donne, ha dato vita a un momento intimo e bello. La varietà dei canti, brevi e incisivi, ha permesso ai presenti di sentire tutta l'attesa di un Natale ancora di più quest'anno attraversato da guerre e calamità.

Dunque un concerto all’insegna della varietà e tradizione. «Un po' come l'Associazione Riabitare – ha proseguito - che di questo binomio sembra averne fatto il suo vessillo. Varietà nelle iniziative, coinvolgendo ogni volta attori diversi, tradizione nei valori più semplici e genuini fondati sull'aiuto reciproco, sul bene comune in modo del tutto gratuito».

L.Vig.