Per chi lo ha conosciuto e, soprattutto, lo ha visto giocare - perché lui, prima che un varesino e un amico, è un giocatore, anzi un giocatore molto forte - è la notizia più bella che potesse arrivare, rincorsa, sofferta e voluta come nessun'altra.
Francesco Gazo da oggi è un giocatore del Paradiso, terza forza del Ticino arrivata dal nulla in... Paradiso, ovvero al secondo posto in Promotion League con vista sul miracolo dei miracoli, la Challenge League (seconda lega svizzera), guidata in panchina da Beppe Sannino e fuori campo da Antonio Caggiano, presidente e sognatore che ha creato questa favola d'oltre confine che è diventata realtà e non smette di aggiungere nuove pagine di storia al suo libro.
Quella di Gazo - la sua maglia, non a caso, è appesa in un locale ad alta quota, su al Sacro Monte, dove svettano solo storie autentiche e belle persone come Francesco - è una vita fatta di determinazione, sofferenza - ma una sofferenza affrontata sempre con una serenità e una sicurezza da lasciare a volte sbalorditi - cadute come i gravi infortuni e gli inciampi del destino e ritorni (è sempre tornato più forte, senza cambiare mai il suo modo di essere aperto, solare, sereno, ottimista), conquistati millimetro dopo millimetro, in silenzio, senza un solo lamento o recriminazione e a volte neppure una richiesta in più di tutto ciò che ha sempre voluto ottenere sudando, correndo e lottando.
«Francesco farebbe la guerra anche su una gamba sola» ha detto di lui l'amico di sempre Donato Disabato, accanto a cui si sta allenando da parecchie settimane al Paradiso, ovviamente a testa bassa e, anche quando gli consigliavano prudenza visto che era in ripresa dall'infortunio subito al Varese lo scorso marzo, senza mai lesinare uno dei suoi proverbiali interventi.
«Vieni alla festa di Natale» gli aveva detto settimane fa Beppe Sannino, facendo intendere che ormai lo considerava uno del gruppo. La dirigenza del Paradiso oggi ha fatto il resto, tesserando un giocatore, ma soprattutto un uomo, che fa la differenza.
L'ultimo ad arrendersi, il primo a metterci la faccia - lo ha sempre fatto anche con il numero 31 biancorosso sulla schiena, in squadre spesso senza memoria e senza radici - Francesco è quel motore e quel leone del centrocampo che ogni tifoso vorrebbe avere nella sua squadra. E che ogni società, tranne una, si è meritata.
Dall'inferno al Paradiso: Francesco Gazo è tornato e, ancora una volta, lo ha fatto in punta di piedi, ottenendo tutto dall'inizio e tutto da solo con l'aiuto di Claudia e delle sue piccole Cecilia e Ludovica.
Non gli resta che completare l'opera per chi ha continuato a credere e crede in lui: vincendo e facendoci scoprire cosa c'è oltre il Paradiso.