Hanno pianto e si sono abbracciati. Alfonso Restivo è riuscito a consegnare a Gino Cecchettin il ritratto della figlia Giulia, uccisa dall’ex Filippo Turetta. Il giorno dell’Immacolata, venerdì 8 dicembre, è andato a Vigonovo, in provincia di Padova, e nella villetta che ogni giorno scorre sui tg ha consegnato al padre il quadro con il volto della figlia. «Un incontro bello, con una persona dolcissima, garbata, ha accettato con molto piacere il ritratto di Giulia, si è commosso. Anch’io non sono riuscito a trattenere le lacrime. Alla fine ci siamo abbracciati. Lui vorrebbe aprire una fondazione per Giulia: mi piacerebbe che il quadro diventasse un simbolo per la formazione di questo sodalizio», ha raccontato Restivo.
Hanno parlato Alfonso Restivo e Gino Cecchettin, si sono scambiati pensieri sul perché nell’uomo a volte si scatenano reazioni come quella furia omicida che ha portato Filippo ad accoltellare la povera Giulia. Gino gli ha detto che lui ha iniziato solo ora una battaglia: in difesa di Giulia, ma anche di tutte le donne vittime di uomini violenti.
Ma c’è di più: al di là della consegna del quadro, Alfonso Restivo ha anche altri progetti: «Attraverso quest’opera – spiega – ho donato un momento di felicità a Gino e alla famiglia, ma soprattutto ho creato quest’opera per sensibilizzare i giovani sulla tragica piaga sociale del femminicidio. Mi piacerebbe donare alle famiglie vittime di femminicidi un quadro, soprattutto per regalare un momento di gioia».
Alfonso Restivo ha pianto quando stava realizzando il quadro di Giulia: «Non mi capitava di piangere di fronte a un ritratto in lavorazione – confessa – da quando avevo realizzato il ritratto del giudice Paolo Borsellino con cui poi avevo omaggiato il figlio Manfredi».
Dunque un gesto, quello di Restivo, che potrebbe dare il la a nuovi progetti di sensibilizzazione verso piaghe sociali che l’artista denuncia da anni.