Non è una lezione impartita ai ragazzi, perché è dai ragazzi che si impara. Piuttosto, l'incontro fra la dottoressa Emanuela Bossi, fondatrice di Mai Paura Odv, e gli studenti delle scuole Bellotti - all'interno dell'Istituto comprensivo Bertacchi - è stato uno scambio di energie, riflessioni e sentimenti.
Qualcosa che non si può racchiudere, anzi sì: perché Emy Bossi ha lasciato agli alunni dei contenitori dove mettere i loro pensieri felici. «Dovete mostrare agli adulti quanti se ne stanno perdendo» ha detto.
A introdurre la mattina è stata la professoressa Maria Scognamiglio che con la collega Marina Macchi e con la dirigente dell'Istituto comprensivo Roberta Mecarelli, ha organizzato l'evento in occasione della Giornata per i diritti delle persone con disabilità.
Ma che cos'è la disabilità? La forza delle parole di Emy Bossi si trasmette assieme a percorsi di vita che affrontano sì la fatica ma riescono ad andare oltre gli ostacoli. A immagini come quella di Vanni Oddera che ha coinvolto prima persone malate di tumore e quindi ragazzi disabili nella mototerapia. Ma anche con esempi, uno conosciuto dai giovani delle Bellotti, perché è una loro compagna, capace di diventare campionessa paralimpica di nuoto e di fare tante, tantissime cose. Perché la chiave è proprio questa: «Ognuno di noi sa fare delle cose e non delle altre».
Un incontro che parte dal motto dell'associazione e dalla sua filosofia, grazie al papà di Emanuela: affrontare sempre l'esistenza, non lasciarsi mai frenare e abbattere dalla paura. «Nella vita possono accadere cose belle e brutte - ha esclamato - Non bisogna non avere paura, sentimento che va ascoltato... Ci mette in allerta per difficoltà. Io ho paura delle altezze e vado in montagna a scalare».
È emerso il bello di confrontarsi con i ragazzi e raccogliere le loro impressioni, che sono immediate, non filtrate e a volte destabilizzanti proprio perché rivelano anche ciò che gli adulti non osano confessare, insistendo sulla differenza che talvolta c'è tra fare ed essere. «Voi siete più in grado di conoscere di un adulto. Gli adulti fanno, voi siete, nel bene e nel male - ha detto la dottoressa Bossi, che ha aggiunto - Talvolta chi aiuta è forse più egoista di chi non lo fa. Perché mi riempio il cuore in modo ineguagliabile... e venire a parlare con voi mi dà felicità». Quella felicità che adesso i ragazzi della Bellotti potranno descrivere nei loro messaggi.
Messaggi che senz'altro sapranno sorprendere, ancora.
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