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Economia | 02 dicembre 2023, 10:00

In netto aumento gli infortuni sul lavoro in Lombardia. La Uil lancia l'allarme: «Sulla sicurezza non si investe, questa è la realtà»

Secondo il sindacato di via Campanini, al 31 ottobre 2023 sono state presentate 91.101 denunce: in aumento l'incidente degli infortuni accaduti a lavoratori stranieri. Sono 139, in aumento, le morti sul lavoro

In netto aumento gli infortuni sul lavoro in Lombardia. La Uil lancia l'allarme: «Sulla sicurezza non si investe, questa è la realtà»

La Uil Lombardia, numeri alla mano, lancia l'allarme sulla sicurezza sul lavoro nella nostra regione. 

«I dati pubblicati da Inail relativi alle denunce di infortunio al 31 ottobre 2023 confermano un quadro preoccupante - sottolinea in una nota il sindacato di via Campanini - in Lombardia risultano essere state presentate ben 91.101 denunce da inizio anno. Colpisce, ma non sorprende, l’ aumento dell’incidenza degli infortuni accaduti a lavoratori stranieri, in particolar modo nel settore delle Costruzioni». 

Le attività manifatturiere, sanità e assistenza sociale, trasporto e magazzinaggio, sono i settori con più infortuni in occasione di lavoro e altri, tra i quali il settore delle costruzioni, quelli ad aver registrato un aumento delle denunce di infortunio rispetto ai primi dieci mesi del 2022.

Allarma l’aumento delle morti in occasioni di lavoro (+0,93%), ben 108 al 31 ottobre 2023, su un totale di 139 denunce con esito mortale, così come le 3.193 malattie professionali (+19,95%). 

«Sulla sicurezza non si investe, questa è la realtà – dichiara Eloisa Dacquino, segretaria confederale UIL Lombardia - si continua a morire e a subire gravi infortuni per mancanza di formazione, di protezione, per inosservanza delle norme poste a tutela di chi lavora. La sicurezza è considerata ancora un costo, quando sappiamo bene che è la prima forma di investimento economico e sociale».

«Da tempo, come UIL, chiediamo a Regione Lombardia di intervenire con investimenti mirati sulla formazione on the job, sulle attività ritenute pericolose, sul potenziamento del personale dei servizi di prevenzione e controllo e sulla promozione di campagne di informazione diffuse su tutto il territorio in tema di salute e sicurezza» prosegue Dacquino. 

«Ciò che osserviamo – conclude Eloisa Dacquino - è che al netto degli eventi di celebrazione delle settimane sulla sicurezza, sul tema cala un generale silenzio, mentre le morti e gli infortuni non si arrestano. E’ tempo che la Commissione d’inchiesta istituita da Regione Lombardia ci convochi, così come riteniamo che il Consiglio regionale debba affrontare una discussione di merito: dietro infortuni e morti sul lavoro ci sono sempre responsabilità e per queste responsabilità non risponde mai nessuno. Per questo continuiamo a chiedere con forza che le imprese che violano le norme sulla sicurezza vengano escluse da bandi e finanziamenti e che venga istituito il reato di omicidio sul lavoro»

 

Redazione

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