Una foto con caschetto e gilet catarifrangente nel cantiere dell’ex carcere austriaco in via Borroni a Busto Arsizio. L’occasione è simbolica, ma il momento estremamente concreto.
Sono infatti partiti questa mattina, lunedì 20 novembre, i lavori che entro marzo 2025 dovranno trasformare l’edificio in un polo culturale con nuovi spazi per la vicina biblioteca. Il progetto ha un costo di 2.350.000 euro, dei quali oltre 1.4 milioni per lavori (1.332.000 a seguito del ribasso in fase di gara), con un finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza di circa 950mila euro.
Si tratta del primo cantiere tra quelli legati al Pnrr (qui i dettagli). Un momento a suo modo storico, dunque, a cui hanno preso parte il sindaco Emanuele Antonelli e la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli.
«Dietro a questa partenza – spiega il primo cittadino – c’è un lavoro incredibile di tutti gli uffici, dei nostri tecnici e ingegneri. E tanta apprensione da parte dell’amministrazione, perché vengono impiegati tanti soldi e vogliamo che vengano spesi bene. Sono soldi del Pnrr ma in parte anche del Comune, per rimettere a posto una serie di edifici importanti per la città. Questo è il primo: siamo qui per dare un segnale, nella speranza che vada tutto bene. Ne abbiamo bisogno».
Antonelli non ha mai nascosto che le opere del Pnrr, tra scadenze ed enorme mole di lavoro, non lo fanno dormire la notte: «Finché non è tutto finito e non si fa il collaudo c’è apprensione, perché c’è sempre il rischio che qualcosa non vada bene. E non possiamo permettercelo. Per noi, per tutti i cittadini e per i soldi che vengono spesi, che sono tanti e riguardano opere importantissime per la città».
L’intervento relativo all’ex carcere è l’unico fra quelli del Pnrr con destinazione completamente culturale: l’edificio infatti ospiterà nuovi spazi per la biblioteca. Pertanto questa mattina era presente anche la vicesindaco Maffioli, che detiene la delega a questa materia. Il progetto è stato presentato al festival Città in Scena a Brescia e sarà nuovamente illustrato a dicembre nella tappa finale all’Auditorium della musica di Roma.