Oggi, domenica 19 novembre, anche Roma ha potuto gustare un assaggio di dolcezza Made in Varese.
Denis Buosi, titolare della Pasticceria Buosi, ha raggiunto la capitale per partecipare - in qualità di (maestro) pasticciere - a un pranzo voluto da Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri.
«Sono arrivato ieri con altri 5 colleghi dell’Associazione APEI - Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana, fondata da Iginio Massari. Abbiamo alloggiato all’Hilton perché qui è stato organizzato il pranzo offerto dal Santo Padre a tutte le persone povere di Roma; sono stati apparecchiati tavoli per 1500 persone».
Tutto è iniziato dalla telefonata da parte di uno dei pasticceri dell’Hilton: «Un nostro associato ha chiamato per chiedere se qualcuno di noi fosse disponibile a donare questi dolci, mi sono proposto io insieme ad altri cinque e ci siamo divisi la quantità totale di dolci da preparare: 1500 persone sono tante da soddisfare!».
Ogni associato APEI ha portato 1200 biscottini e 300 fette di panettone imbustate «da mettere in una shopper consegnata ai partecipanti alla fine del pranzo. I biscottini, invece, sono stati presentati in un piatto collocato in mezzo al tavolo. I nostri erano morbidi, a base di mandorla, pistacchio e nocciola, preparati nel laboratorio a Venegono e poi spediti all’Hilton, anche perché la merce deve essere controllata prima di essere servita. La parte salata è stata tutta a cura dell’Hilton e ci sono stati 300 volontari che hanno dato una mano in sala».
Quella di oggi, quindi, è stata un’iniziativa che ha coinvolto tanti, tutti desiderosi di contribuire, ognuno a modo suo, e che ha lasciato nel cuore dei presenti speranza, gioia e orgoglio per aver fatto la propria parte: «Siamo stati contenti di essere qui - ha concluso, infatti, il maestro pasticciere varesino - È stata un’emozione incredibile essere nella sala in cui sono passate tra le persone più importanti al mondo e, soprattutto, partecipare a una buona causa. Il momento più bello? Alla fine il santo Padre ha voluto che ci avvicinassimo per ringraziarci e quando ha visto che avevo in braccio mia figlia Stella mi ha chiesto di andare da lui: mi ha stretto la mano e ha dato una carezza a Stella, è stata un’emozione unica e indescrivibile».