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Altri sport | 05 novembre 2023, 20:52

F1 Gp del Brasile: Verstappen corre da solo, la Ferrari non corre nemmeno

A Interlagos c’è l’ennesima vittoria di Super Max, che macina record su record. Ma a tenere banco è il ritiro di Leclerc durante il giro di formazione, mentre scattava dalla seconda piazza. Secondo Norris, terzo un formidabile Alonso. Gara no per Mercedes

copyright Charles Leclerc Official X Account

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Una partenza col botto. Potremmo aprire così questo articolo sul GP del Brasile. Un Gran Premio che non è nemmeno iniziato per Charles Leclerc, che scattava secondo con la sua Ferrari SF-23. Il monegasco è andato in testacoda durante il giro di formazione, andando poi a sbattere contro le barriere. Un contatto che l’ha costretto al ritiro ancora prima dello start ufficiale. Dalle prime immagini sembra un chiaro problema tecnico, che blocca le gomme posteriori e mette in testacoda la vettura. Leclerc stesso si è subito aperto in radio dicendo “ho perso l’idraulica”, come ad indicare il problema specifico: questo ha causato il bloccaggio  che l’ha messo fuori dai giochi.

 

Mentre Leclerc esce amaramente dalla vettura e Vassuer guarda shockato il monitor con le immagini TV, la gara parte. E qui avviene il secondo botto: Albon si tocca con Hulkenberg, perde il controllo della sua Williams e va ad impattare prima contro l’altra Haas di Magnussen e poi contro le barriere della prima curva, la S “Senna”. Detriti in pista, barriere danneggiate e conseguente bandiera rossa.

 

Durante la pausa per riparare le barriere si rincorrono le analisi e i rumors sul problema di Leclerc, anche grazie ai molti replay disponibili. Dall’onboard camera frontale, quella in cui si vede casco e volante, si nota che il motore ha una sorta di “cut”, il volante vibra e poi il posteriore scivola via. Chiari segni di un problema tecnico, una failure come commentano molti esperti sui media internazionali.  Il team di Maranello deve onestamente valutare il livello dei propri standard che spesso, e in questi anni in molteplici aree, sono risultati ben al di sotto del blasone del nome che portano su tute e divise. Ancora una volta un problema “misterioso” che distrugge la gara di uno dei due piloti. Non è la prima occasione, purtroppo, per Leclerlc, ma anche Carlos Sainz non è stato esente da “sfortuna” (ricordate il ritiro prima dell’inizio della gara in Qatar? Ecco, era solo 3 gare fa…).

A tal proposito è molto interessante l’intervista rilasciata da Leclerc ai microfono di Sky Sport; dopo aver indicato un problema idraulico via radio, il monegasco ha fornito qualche piccolo dettaglio salvo poi chiedere indicazioni a chi gli stava accanto (probabilmente Roberto Boccafogli, da poco diventato responsabile della comunicazione Ferrari). “Ho perso il volante ed è andata dritta (la vettura, ndr) … C'è stato un problema al motore che mi ha fatto bloccare le ruote posteriori e poi sono finito contro il muro e non ho potuto fare nulla… So di cosa si tratta ma non posso entrare troppo nei dettagli.“.  L’intervista di Leclerc si chiude con una nota amara, ma umana: “Quest'anno sicuramente non è stato dei più fortunati per me. Forse un viaggio a Lourdes mi aiuterà”.

Ricordiamo che durante la sprint race, che dura solo 24 giri, entrambe le Ferrari hanno fatto il cosiddetto “Lift and Coast” per larghissima parte della gara. Il motivo, secondo i rumors, è che avessero molti problemi di surriscaldamento motore. La tecnica consiste infatti nell’alzare il piede dell’acceleratore in rettilineo ben prima che inizi la frenata, proprio per non sforzare troppo la power unit. Inoltre, “radio box” dice che Ferrari abbia anche modificato, poco prima delle procedure di partenza, i settaggi della frizione, per evitare ulteriori problemi al cambio. Evidentemente queste due problematiche hanno portato ad effettuare delle modifiche (autorizzate durante il parco chiuso perché di natura elettronica) che hanno generato il problema “innominabile”.

 

La gara non ha mai avuto emozioni nelle posizioni di testa, con un Verstappen che vince “con il braccio fuori” dopo aver gestito un paio di attacchi piuttosto velleitari di Norris nei primissimi giri. L’inglese ha gestito piuttosto tranquillamente la seconda posizione per ampi momenti di gara, completamente indisturbato anche grazie alla bagarre che si è creata dietro di lui fin dall’inizio  tra le due Aston, le due Mercedes e Perez. L’unica Ferrari rimasta, quella di Sainz, ha sofferto parecchio nello stint iniziale con le gomme soft, mentre lo stint con le gomme medie è andato meglio. Tuttavia, lo spagnolo ha navigato nella prima metà di gara sempre tra la settima e l’ottava posizione, troppo poco per poter pensare di recuperare qualche punto alle Mercedes per la classifica costruttori. E questo, nonostante la lotta fratricida tra Hamilton e Russell che dura parecchi giri.

 

Mercedes che però sembra sempre non riuscire a gestire bene i due piloti inglesi: in questo caso è stato Russell ad essere chiaramente più veloce di Sir Lewis Hamilton, ma il giovane britannico è stato tenuto dietro il 7 volte campione del mondo per parecchi giri perdendo così contatto con la Aston Martin di Stroll. Poco dopo metà gara Sainz riesce a sopravanzare entrambe le frecce d’argento (anche se quest’anno sono tornate nere), grazie al buon ritmo con le gomme medie e alle tremende difficoltà delle vetture di Brackley sul dritto. Velocità di punta inesistente per le Mercedes che, nella seconda parte di gara, sul dritto faticano addirittura a superare le Alpine nonostante il DRS attivo. A 12 giri dalla fine, piove sul bagnato per Mercedes che si trova costretta a ritirare la vettura di Russell per un problema di temperature alla Power Unit, regalando ancora speranze al team di Maranello per un recupero in extremis nel mondiale costruttori. 

 

Sainz chiude sesto, recuperando due punti sulla Mercedes (i due punti persi durante la gara sprint del sabato). Con ancora 2 gare da disputare, e con una gara a Las Vegas che sulla carta può essere favorevole alla Rossa, la sfida non è ancora chiusa.

 

Grande la gara invece di Fernando Alonso, soprattutto grazie a una perfetta gestione gomme. Un martello costante su ritmi non indiavolati ma perfetti per la sua Aston Martin per poter gestire gli stint nel modo opportuno. L’asturiano è stato grande protagonista in particolare nella seconda metà di gara, in un duello caldissimo con Checo Perez per l’ultimo gradino del podio. Nonostante il DRS, il messicano della Red Bull fatica moltissimo per attaccare il due volte campione del mondo, che per molti giri esce sempre perfetto dalla ultima curva prima del lungo rettilineo dello start prendendo così un vantaggio incolmabile prima dell’ultima staccata. Soltanto al penultimo giro Sergio Perez riesce a portare l’attacco decisivo che gli permette di conquistarsi la terza piazza, con una manovra spettacolare. Ma è ancora Fernando a rispondere all’inizio dell’ultimo giro con un attacco ancora più spettacolare alla staccata di curva 4. Al termine della gara è quindi lo spagnolo ad avere la meglio, con un arrivo al fotofinish che lo premia per 53 millesimi (sì avete letto bene, cinquantatré millesimi…).

 

 

Ora si va a Las Vegas, per la prima volta dal 1982 ma su un circuito completamente nuovo che si estende lungo tutta la mitica Strip. Circuito dal layout che potrebbe favorire Ferrari, simile a Singapore, ma attenzione alle temperature che saranno diverse. Si prevedono temperature tra gli 8 e i 16 gradi a seconda dell’ora della giornata, contro i 30 e oltre di Singapore. E questo potrebbe essere un problema per la SF-23. Non ci resta che aspettare e sperare che almeno si riesca a partire con 2 vetture.

 

Di seguito, i risultati della Top10 del GP del Brasile:

 

1. Verstappen (Red Bull)

2. Norris (McLaren)

3. Alonso (Aston Martin)

4. Perez (Red Bull)

5. Stroll (Aston Martin)

6. Sainz (Ferrari)

7. Gasly (Alpine)

8. Hamilton (Mercedes)

9. Tsunoda (AlphaTauri)

10. Ocon (Alpine)

 

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini

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