Noi siamo contenti e non abbiamo nulla, ma proprio nulla da dire alla squadra dei Mastini e a Matteo Malfatti. Siamo contenti di essere arrivati a un passo dalla sconfitta contro il Como guidato magistralmente da Massimo Da Rin, che ha impostato una partita maiuscola - chiusa, fisica, cinica, fatta di basso ritmo e pressing in zona neutra - e a 2 minuti dalla fine guidava 3-2 meritatamente prima che il giocatore fuori categoria non solo del Varese ma del campionato come Marcello Borghi, Vincente con la V maiuscola, aprisse una crepa nel muro lariano in cui poi si sono incuneati i compagni, il soffio del pubblico e lo spirito da derby, quindi da ultrà, di Alessio Piroso. Che ha tirato giù i lariani dal cielo a meno di un minuto dai rigori.
Noi siamo contenti perché avevamo promesso ai Mastini di sostenerli alle prime difficoltà: eccole qui (difficoltà nel cambiare ritmo, nel pattinare veloci, nel concretizzare le poche occasioni lasciate dagli avversari e, in generale, nell'andare in gol, nel fare la differenza non solo con i soliti vecchietti, nel rinculare dopo il 2-0 iniziale in 15 secondi che forse ha "rovinato" tutto) e noi manteniamo il giuramento. L'avevamo promesso perché nell'ultimo anno e mezzo questa squadra ha vinto tutto e in casa l'anno scorso ha perso soltanto con il Caldaro in finale, con il Pergine a dicembre e a inizio campionato, quando era ancora in rodaggio. Un briciolo di riconoscenza, come quella che si deve alla prova orchestrata da Da Rin e dal suo Como, questi Mastini se la meritano.
Non abbiamo nulla da dire ai giocatori che domani mattina, come sempre, si alzeranno per andare a lavorare o all'università eppure hanno sempre vinto tranne a Caldaro, pur mostrando di avere molto da crescere in attacco - vanno trovati almeno in parte da altre parti, visto che la difesa è spesso un bunker più bunker di un anno fa, alcuni dei gol che furono di Franchini, Drolet e Desautels - soprattutto con zampate anche "brutte" e non solo bellissime, né, tanto meno, a Matteo Malfatti che li sta guidando mettendoci la faccia, il cuore e l'anima in panchina al posto di coach Czarnecki. Togliete voi il coach di stasera al Como e poi vediamo come finisce! E, comunque, due successi all'overtime e uno ai rigori sono tutto tranne che risultati di una squadra che non ha le palle.
Non poteva che arrivare una vittoria sporca al culmine di un derby fatto di trattenute, lunghi periodi di gioco fermo, penalità - alcune assurde, vedi quella dopo la sirena del secondo periodo affibbiata a Marcello Borghi, altre ingenue come quelle del terzo tempo - gol sbagliati - alcuni insbagliabili - parate decisive - alcune anche del portiere ospite Tesini, che a tratti sembrava Perla - e piccole schermaglie continue che riempiono di mille interruzioni i sessantaquattro lunghissimi e infiniti minuti di sofferenza di questa sera.
Di bello non poteva - e forse non doveva - esserci nulla stavolta: il Como si conferma la squadra ostica che ha fatto 5 gol a Pergine e ha perso di misura con l'Appiano.
Terzo tempo da brividi: Edoardo Raimondi ruba il disco in inferiorità e vola verso Tesini da solo ma spara alto, capitan Vanetti colpisce il palo prima del secondo graffio di Popovic per il 2-2 e del contropiede vincente del 3-2 di Frescura che precede l'entrata in scena di sua maestà Marcello Borghi e dell'uomo derby Piroso.
Nel secondo tempo, ancor più bloccato del primo, Perla salva il Varese su Vozovik ma dall'altra parte Tesini - che si esalta ancora una volta contro i gialloneri - fa molto di più e dice "no" a Perino, Michael Mazzacane e, soprattutto, compie una parata da mvp a tu per tu con Tilaro sull'occasione più clamorosa di tutte. Arrivano pochi tiri, però, perché Da Rin ingabbia i Mastini con una "ragnatela" e un traffico micidiale prima della blu. Il Como cammina e non corre, chiude ogni spazio, a volte sembra marcare a uomo, e così il Varese sbatte contro il muro.
L'inizio, con quell'uno-due in 15 secondi, aveva illuso tutti: Marcello Borghi colpisce alla prima superiorità dopo 3'07", poi si sblocca Michael Mazzacane su assist e recupero superbo di Raimondi: 2-0 dopo nemmeno 4 minuti. Altrettanto velocemente, però, la riapre con l'uomo in più il Como: colpisce il serbo Popovic servito dall'ucraino Stanko. Da lì, dopo 6'23" di partita, cambia tutto e il muro lariano eretto da Da Rin occupa ogni centimetro di ghiaccio finché i senatori gialloneri - con due attributi grandi così - aprono i due varchi liberatori quando a qualche tifoso magari iniziava a mancare il fiato.
Varese-Como 4-3 all'overtime (2-1, 0-0, 1-2, 1-0)
Reti: 3'07" M.Borghi (Piroso, Vanetti) in sup. 1-0, 3'22" M.Mazzacane (Raimondi) 2-0, 6'23" Popovic (Volodymyr) in sup. 2-1; 49'19" Popovic (Stanko, Vozovik) 2-2, 54'28" Frescura (Ambrosoli) in sup. 2-3, 58'01" M.Borghi (Schina) 3-3; 64'06" Piroso (Tilaro, M.Borghi) 4-3
Varese: Perla (Mordenti); Schina, Naslund, Piroso, Vanetti, Marcello Borghi; Bertin, Vignoli, Pietroniro, Michael Mazzacane, Raimondi; Erik Mazzacane, Massimo Cordiano, Tilaro, Tommaso Cordiano, Perino; Fanelli, Crivellari, Pietro Borghi, Allevato. Coach: Malfatti.
Como: Tesini (D'Agate); Vozovik, Taufer, Xamin, Marcati, Guaita; Ambrosoli, Paramidani, Popovic, Kizlo, Stanko; Sollami, Frescua, Formentini, Pirelli; Del Vita, Koka. Coach: Da Rin.
Arbitri: Nicola Basso, Willy Vinicio Volcan (Giorgio Brenna, Davide Magliano)
Note - Tiri Va 40, Co 33. Penalità Va 14', Co 10'. Spettatori: 886.
Ottava giornata
Bressanone-Dobbiaco 6-2, Feltre-Alleghe 1-5, Pergine-Valdifiemme 1-0, Caldaro-Appiano 4-3 all'overtime, Varese-Como 4-3. Riposa: Valpellice
Classifica
Caldaro 23. Pergine* 18. Appiano* 16. Varese* 15. Alleghe* 13. Valdifiemme 11. Feltre*, Bressanone 9. Valpellice 7. Dobbiaco, Como* 1. *una gara in meno
Sabato 28 ottobre - Nona giornata
Ore 19.30: Appiano-Alleghe, Valdifiemme-Varese. 20: Dobbiaco-Feltre. 20.30: Alleghe-Valpellice. Domenica 29, 18.45: Como-Caldaro. Riposa: Pergine
Mercoledì 1° novembre - Decima giornata
Ore 20.30: Como-Valdifiemme (18.45), Pergine-Caldaro (18.45), Alleghe-Bressanone, Valpellice-Feltre, Varese-Appiano.