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Economia | 17 ottobre 2023, 16:05

La Uil Lombardia si appella ai parlamentari, alla Regione e ai sindaci: «Contrari al patto di stabilità»

«Dobbiamo cambiare il paradigma economico dell'austerity, al contrario non solo non cresceremo ma saranno a rischio le politiche sociali nei Comuni con famiglie, lavoratori e pensionati che diventeranno più poveri» dichiara il segretario generale Enrico Vizza

Il segretario generale della Uil Milano Lombardia Enrico Vizza

Il segretario generale della Uil Milano Lombardia Enrico Vizza

Dal primo gennaio 2024 l’Europa torna al Patto di stabilità e crescita che era stato sospeso per consentire agli Stati di destinare più risorse alla gestione della pandemia.

Un Patto che dovrebbe essere rivisto integralmente per affrontare le sfide di un mondo segnato dalle guerre, da nuovi equilibri politico-economici e dalle diverse esigenze delle capitali europee strette tra investimenti da potenziare e debito da contenere. La presidenza spagnola del Consiglio europeo sta lavorando per trovare un punto di accordo sulla riforma del patto di stabilità. Fino a poche settimane fa, il dibattito era a un punto di stallo.

E in tutto questo la UIL Lombardia che rilancia la campagna “Patto di stabilità? NO Grazie” promosso in primis dal Segretario Generale Pierpaolo Bombardieri per evitare che il ritorno al precedente regime di austerity, impoverisca ulteriormente persone e lavoratori con l’aumento delle disuguaglianze, dopo che questi sono già stati messi duramente alla prova dall’inflazione, dall’erosione del potere d’acquisto dei salari e da contratti di lavoro che molto spesso tardano ad essere rinnovati (oltre la metà dei contratti depositati sono da rinnovare).

La Uil Milano Lombardia si appella alla politica locale, ai parlamentari lombardi eletti a Roma, alla Regione e ai sindaci dei Comuni capoluogo di provincia. 

«Riteniamo fermamente – evidenzia il segretario generale UIL Lombardia Enrico Vizza – che la reintroduzione del patto di stabilità senza interventi sostanziali sia un grande errore. Il mancato scorporo degli investimenti produttivi dal conteggio del debito e il parametro dello 0,5% di rientro, con un rapporto debito/pil al 144% ci obbligherebbe a un piano di rientro per svariati miliardi annui. In un contesto di crescente inflazione come quello attuale, ciò potrebbe rilevarsi deleterio per le fasce più povere della popolazione e per i lavoratori».

«I Paesi con alto debito e deficit come il nostro, dunque, avranno molte difficoltà nel garantire investimenti nel sociale, nel digitale e green in presenza dei parametri di aggiustamento presentati questa mattina. Inoltre, il combinato disposto della riforma e delle difficoltà del Governo a implementare il PNRR aumenta le nostre preoccupazioni. Restiamo convinti, e per questo ci batteremo con il Sindacato Europeo, che l’Europa potrà risollevarsi solo se cambierà il paradigma economico dell’austerity e se rafforzerà la solidarietà. Ci auguriamo che tutti i partiti politici, la Regione Lombardia e il Governo agiscano di conseguenza a livello europeo» conclude il leader della Uil lombarda. 

Redazione


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