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Busto Arsizio | 13 ottobre 2023, 01:23

I Repubblicani di Reguzzoni si presentano e fanno il pieno: «Costruiamo insieme un movimento popolare di massa»

In 150 hanno ascoltato l’ex capogruppo alla Camera della Lega. Tra il pubblico, professionisti, imprenditori e tanti volti della politica, dal presidente della Provincia Magrini ai consiglieri di Villa Recalcati agli esponenti di diversi partiti

I Repubblicani di Reguzzoni si presentano e fanno il pieno: «Costruiamo insieme un movimento popolare di massa»

I Repubblicani di Marco Reguzzoni si presentano e fanno il pieno. Erano circa in 150 giovedì sera al Double Tree Hilton di Solbiate Olona ad ascoltare il progetto rilanciato dall’ex presidente della Provincia di Varese ed ex capogruppo alla Camera della Lega, a distanza di otto anni dalla nascita dell’associazione.
Pubblico variegato, con professionisti, imprenditori e tanti volti della politica. «Non ci interessano i posti, noi vogliamo fare le riforme», ha detto Reguzzoni, aprendo le porte a tutti: «Un movimento popolare di massa si costruisce senza escludere nessuno»

«Contro gli eccessi della burocrazia, a difesa del lavoro»

L’associazione dei Repubblicani prese forma nel 2015, da un’idea di Reguzzoni e di Silvio Berlusconi. La serata si è aperta con un video in cui è apparso proprio il Cavaliere, insieme all’ex ministro Antonio Martino e a un giovane Reguzzoni  capogruppo leghista a Montecitorio. Ed è risuonato l’Inno alla Gioia: «Insieme vogliamo passare dalla sfiducia alla gioia», ha detto il presidente dell’associazione.
L’idea era ed è rimasta quella di «far dialogare il mondo reale e quello della politica, per arrivare ad avere un grande movimento popolare di massa, che è quello che manca al nostro paese. Non ci saranno altri Bossi o Berlusconi. Per non scendere di livello, bisogna tornare a quello che c’era prima di positivo in questo paese. E quando l’Italia è cresciuta, negli anni Cinquanta, al governo c’era proprio un grande movimento popolare di massa».

Il bustocco ha spiegato che I Repubblicani nascono «per dare risposte a territori, lavoratori e famiglie». Contro gli «eccessi della burocrazia», e mettendo al primo posto «la difesa del lavoro, che oggi manca».
«Mi rincuora vedervi qui così numerosi. È la dimostrazione che c'è interesse a parlare di politica. È avvilente ridurla a Twitter o Tik Tok». Si è scagliato contro «i grandi burocrati e le banche che comandano», auspicando che «molti tra i presenti vogliano riappropriarsi della politica». E ha denunciato la mancanza di autorevolezza dell’Europa: «Secondo voi con la Merkel sarebbe scoppiata la guerra in Ucraina? Secondo me no».

Un parterre ricco

In tanti sono venuti a capire che cosa sono questi Repubblicani. C’era il presidente della Provincia Marco Magrini: «È importante ascoltare, mentre a volte nei partiti prevalgono i personalismi», ha detto.

Sempre da Villa Recalcati, i consiglieri Alberto Barcaro (ex Lega), Marco Colombo, che ha portato i saluti del segretario provinciale di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini (c’era pure il presidente del circolo di Lonate Pozzolo Francesco Carbone), e Simone Longhini, che è vicesegretario provinciale di Forza Italia, rappresentata anche dall’ex sindaco e coordinatore del partito a Gallarate Nicola Mucci.
C’erano anche l’ex assessore leghista di Busto Ivo Azzimonti e uno storico rappresentante del Carroccio come Francesco Speroni. Assenti, invece, il consigliere regionale Emanuele Monti e il presidente di Finlombarda Andrea Mascetti, che pure fanno parte del direttivo, insieme ad Anna Martelossi, già presidente del Consiglio provinciale.

Diversi i consiglieri comunali bustocchi: Alex Gorletta, Matteo Sabba, Gigi Farioli («Marco ha scelto la strada più difficile, quella della politica e dell'impegno», ha detto), Emanuele Fiore e gli ex Sandro Orsi e Laura Alba. Non è voluto mancare uno storico esponente del Pd come l’avvocato Walter Picco Bellazzi.

Anche altri volti noti come Luca Macchi e Modesto Verderio, l’ex consigliere regionale Giangiacomo Longoni e gli ex deputati Marco Desiderati, brianzolo, e Giacomo Chiappori. Quest’ultimo arrivato da Diano Marina «per capire se qui c'è un qualcosa che può diventare un fiume».

Per il mondo dell’imprenditoria, l’ex presidente della Camera di Commercio Fabio Lunghi ha lamentato che «chi ci governa non conosce come funziona l'impresa. E chi fa impresa non ha più scuse: io voglio mettere in campo la mia esperienza».
Per Luca Spada, fondatore di Eolo, «rinnovare l'apparato statale è una delle chiavi per cambiare il futuro del nostro bellissimo paese».

Roberto Belloli con Reguzzoni lavorò alla legge per la tutela del Made in Italy, rimbalzando contro «il muro di gomma enorme dell’Europa».
Hanno preso la parola anche l’ex vicesindaco di Varese Carlo Baroni, quella di San Vittore Carmen Colombo Galli e l’assessore di Arcisate Arianna Miotti.

«Non siamo un partito»

A porre la domanda che molti si stavano facendo è stato il consigliere provinciale e presidente del Consiglio di Gallarate Marco Colombo: qual è il progetto per rendere operativo quanto ascoltato questa sera?
L’intento, ha risposto Reguzzoni, non è entrare nelle amministrazioni: «Lo fanno i partiti, noi non lo siamo. Piuttosto che mettere cento di noi nei Consigli comunali, mi interessa fare un corso di formazione sui poteri della politica, così tutti i comuni faranno un passo in avanti».

«Non ci interessano i posti, noi vogliamo fare le riforme», ha scandito. Con un invito ad aderire ai Repubblicani. Non è prevista nessuna tessera e «a differenza dei partiti dove ogni tanto si viene espulsi, noi siamo aperti a tutti. Un movimento popolare di massa si costruisce senza escludere nessuno».

Riccardo Canetta


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