/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 12 ottobre 2023, 15:20

Cinquant’anni per Paola Reguzzoni, 35 da leghista. «Il ricordo più bello? Gli ideali»

Era ancora minorenne quando sotto il diluvio ascoltò Bossi a Milano: «In quel momento è scattato qualcosa», racconta nel giorno del compleanno. Da allora è iniziata una lunga militanza, fatta di tanti bei ricordi ma anche di momenti duri. Il più difficile quando arrivarono la sospensione e la richiesta di espulsione: «Mi sono sentita lasciata sola». Oggi non pensa più a guidare Busto, ma alla sua città augura di «imparare ad amare se stessa. E la Pro Patria in Serie A»

Cinquant’anni per Paola Reguzzoni, 35 da leghista. «Il ricordo più bello? Gli ideali»

Cinquant’anni per Paola Reguzzoni, la maggior parte vissuta all’ombra dello spadone dell’Alberto da Giussano. Trentacinque anni di militanza nella Lega per la bustocca, oggi assessore all’Inclusione sociale nella sua città, “folgorata” ancora minorenne sotto un diluvio milanese a un comizio di Umberto Bossi.
Era la fine degli anni Ottanta, la Lega Nord stava nascendo in un contesto politico lontano anni luce da quello di oggi.

«La passione politica è nata da quell’uomo lì», racconta Reguzzoni. Quell’uomo lì è appunto “l’Umberto”. Ad ascoltarlo quel giorno, mentre arringava la folla di piazza Duomo, c’era anche una giovane ragazza di Busto Arsizio. «Mio fratello aveva 18 anni e si era avvicinato alla Lega, ma eravamo agli inizi, non c’erano ancora le sezioni». Il fratello è Marco, che anni dopo diventerà capogruppo del Carroccio alla Camera dei deputati.
«Per caso mi hanno trascinato in treno a questo comizio, sotto il diluvio universale. Ed è scattato qualcosa – ricorda Paola Reguzzoni –. Per una sedicenne, nella Prima repubblica era una cosa nuova imbattersi in un politichese che si capisse. Quando parlavano Spadolini, Craxi o Andreotti, la politica era fumosa, non diretta. Una delle tante cose che ha fatto Bossi è stata cambiare il linguaggio della politica».

Compiuta la maggiore età arriva la tessera del movimento. Mentre inizia l’università, entra in Consiglio comunale a Samarate. Poi, a 19-20 anni segretario cittadino di Busto. Alla fine degli anni Novanta diventa assessore nella sua città con il sindaco Gianfranco Tosi. E in giunta, a Busto, siede ancora oggi.

Tantissimi i ricordi. Il più bello? «Quando la politica la muovevano gli ideali e non gli incarichi. Gli episodi sono tanti – ripercorre nel giorno del compleanno –. L’occupazione del casello di Cavaria o della discarica di Buscate. Le feste fino alle 4 del mattino con Bossi che parlava a pochi intimi e tutti tacevano. La prima Pontida. Tante cose, tutte però legate a un ideale». Quello della Lega delle origini.

Non sono mancati, in 35 anni, anche i momenti difficili. Il più duro, ricorda, risale alla crisi che si aprì con la mancata elezioni di Gigi Farioli a presidente del Consiglio comunale, all’inizio della prima amministrazione Antonelli. Reguzzoni venne ritenuta responsabile: «Mi sono sentita lasciata sola dalla Lega, con la sospensione e la richiesta di espulsione senza dibattito, arrivata tramite i giornali. Non me l'aspettavo. La cosa si è conclusa diversamente, perché la Lega alla fine mi ha ascoltato. Però all’inizio è stata davvero brutta. Trent’anni anni di militanza meritavano qualcosa in più. Quel qualcosa è arrivato dopo, non dai livelli territoriali, ma non importa».

I regali che ha ricevuto per i cinquant’anni li lasciamo al suo privato. Ma, politicamente, che cosa desidera? «Purtroppo non si può ridare la salute a Bossi… Mi piacerebbe ritornare a una politica di ideali, dove le piccole battagliette, la foto sul giornale e la visibilità fine a se stessa venissero superate da un obiettivo e un ideale più alti. Mi auguro questo per la politica e per Busto».

Ecco, Busto. Non le piacerebbe guidare la sua città? «Non è un progetto che perseguo più. Ho avuto la possibilità e i cittadini hanno scelto altro». Alle primarie del centrodestra contro Antonelli, nel 2016.
«Mi sono adeguata. Spero di dare il mio contributo nella posizione che ricopro oggi. Se devo chiedere qualcosa per la mia città è che impari ad amare se stessa. I peggiori nemici di Busto sono i bustocchi: abbiamo per le mani una gran bella città, dobbiamo imparare a volerle bene un po’ di più. Ah, e vorrei la Pro Patria in Serie A». 

Riccardo Canetta


SPECIALE POLITICA
Vuoi rimanere informato sulle notizie di politica e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 340 4631748
- inviare un messaggio con il testo POLITICA VARESENOI
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
VareseNoi.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP POLITICA VARESENOI sempre al numero 0039 340 4631748.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore