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Territorio | 11 ottobre 2023, 15:40

La Filarmonica di Besozzo "sfrattata" dalla Sala Mostre del Comune fa le prove all'oratorio di Bogno: «In attesa di una soluzione definitiva»

Dopo voci e polemiche circolate in paese parla, in un comunicato, la presidente Sabrina Candela: «Vogliamo raccontare la realtà dei fatti, non per fare polemica. Siamo in attesa di capire dove saremo collocati a fine dicembre, siamo sicuri che si troverà una soluzione come è sempre stato perché sarebbe inverosimile che la Filarmonica chiudesse i battenti dopo 130 anni di storia e cultura»

Sabrina Candela presidente della Filarmonica di Besozzo

Sabrina Candela presidente della Filarmonica di Besozzo

Da giorni in paese e sui social, circolano voci e polemiche riguardanti il presente ed il futuro della Filarmonica di Besozzo, da quando la banda ha dovuto lasciare la Sala Mostre del municipio adattata a sala prove.

La presidente della Filarmonica Sabrina Candela è intervenuta con un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook della banda, con il quale intende fare chiarezza e che pubblichiamo di seguito integralmente:

«Non sono una persona polemica, anzi, sono tutto il contrario e chi mi conosce sa della mia onestà e che mi piacciono le cose giuste. Più che polemizzare, soprattutto quando ciò non porta ad una risoluzione, preferisco trovare un'alternativa al problema.

Vorrei chiarire la situazione per correttezza. Da decenni la Filarmonica ha una sede ufficiale, in via Padre Bellorini a Olginasio, che attualmente viene utilizzata come segreteria, archivio e per i corsi della nostra scuola allievi (nonostante sia molto penalizzata dalla presenza della Scuola Civica, progetto fortemente voluto tantissimi anni fa dalla stessa Filarmonica ma che oggi, invece, ci si è ritorto contro).

Quegli spazi non sono adatti alla nostra realtà, tant'è vero che da moltissimo tempo, sono cambiate diverse amministrazioni sia comunali che della Filarmonica stessa, viene richiesto un altro luogo più adatto per spazi, logistica, sicurezza: con l'avvento del Covid e delle normative ad esso legato, per riuscire a dare continuità alle nostre attività, con l'allora sindaco Riccardo Del Torchio, che ringraziamo ancora per la disponibilità, abbiamo trovato collocazione presso la Sala Mostre all'interno del Comune.

Ovviamente, non essendo stata concepita come sala prove/da concerto, ha le sue problematiche tra cui acustica, condivisione degli spazi, umidità che ha causato danni agli strumenti che devono rimanere in loco; ma in questi anni ci ha comunque consentito di fare ciò per cui siamo nati: fare musica, insieme. A metà settembre ci è stato comunicato che entro una decina di giorni avremmo dovuto lasciare gli spazi della Sala Mostre per il progetto del FAI e l'allestimento di una mostra.

Ci può stare, è una sala mostre, però la nostra realtà, una delle più longeve del territorio (il prossimo anno ricorrerà il 130° anniversario dalla fondazione ufficiale) conta oltre quaranta musicisti con una gestione complessa, soprattutto con così poco preavviso e non essendoci attualmente sul territorio comunale un salone polivalente, un teatro o altri spazi adeguati ad un gruppo come il nostro o anche solo per concerti al chiuso (motivo per cui il tradizionale Concerto di Gala dell'8 dicembre, ogni anno, si tiene nella chiesa di Sant'Alessandro), ne siamo consci.

Grazie anche al nostro prevosto, abbiamo trovato una sistemazione provvisoria per le immediate prove presso una sala dentro all'oratorio nella frazione di Bogno. Nonostante le varie difficoltà riscontrate (il locale è in condivisione per cui ogni settimana dobbiamo allestire e disallestire ad ogni prova, impegnando ancor più ogni musicista, spazi angusti) stiamo al momento provando lì, in attesa di scoprire dove saremo ricollocati da fine dicembre in poi.

Da Presidente della Filarmonica mi sento in dovere di raccontare la realtà dei fatti perché a volte è molto facile trarre conclusioni senza essere a conoscenza di molte questioni. Nel frattempo in cui si potrà sapere se il progetto "La fabbrica della musica" sarà finanziato ed eventualmente realizzato, sono certa che, con la collaborazione del Sindaco e di tutta l'Amministrazione Comunale, come sempre è stato, si riuscirà a trovare una soluzione a tutto ciò perché sarebbe inverosimile che la Filarmonica di Besozzo chiuda i battenti alla soglia dei 130 anni di storia e cultura».

Sabrina Candela, Presidente della Filarmonica di Besozzo

M. Fon.

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