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Hockey | 10 ottobre 2023, 16:36

Oscar, un Mastino alla guida di nuovi sogni. «Le tappe fisse in autogrill ad Affi e Desenzano, i consigli di formazione al coach e il vigile di Cavalese»

Tifoso dell'Argo dal '79, Oscar Franzoni è al volante del pullman di Mastini Forever che conduce i tifosi in Alto Adige, Veneto e Trentino. «Alla guida mi estraneo da tutto: dopo gara 6 a Caldaro mi sono accorto dei cori e della festa accanto a me soltanto dai video del giorno dopo. Se torno all'alba, prima di addormentarmi sfogo l'adrenalina lucidando il bus. Il momento più bello? Vedere salire bambini e famiglie. Il gesto di Perla per Marinelli a Bressanone e la fonte dello spirito giallonero a Laveno...»

Oscar Franzoni da Jerago alla guida del pullman che conduce i tifosi di Mastini Forever sul ghiaccio di Trentino, Veneto e Alto Adige

Oscar Franzoni da Jerago alla guida del pullman che conduce i tifosi di Mastini Forever sul ghiaccio di Trentino, Veneto e Alto Adige

È al volante dei pullman di Mastini Forever, destinazione ghiacci di Alto Adige, Trentino e Veneto, è appassionato di hockey dai tempi dell'Argo (fine anni Settanta) ed è traghettatore e tramandatore di sogni e passione. «In casa i Mastini Forever Gigi, Vise, Tala e tutta la banda sono compagni di tifo, in trasferta sono clienti. Vanno trattati con puntualità e devono viaggiare nel confort e in totale sicurezza» dice Oscar Franzoni da Jerago, alla guida del pullman nelle trasferte organizzate dal gruppo.

«Il momento più bello? Quando salgono la scaletta bambini, genitori e tifosi di lunghissima data: insomma, una famiglia che comprende tante generazioni e che ha come casa itinerante, a volte per un giorno intero, il pullman. La prima regola da autista è vederli rilassati, tranquilli, a loro agio: significa che il viaggio sta andando bene. E che non hanno paura. Insomma, deve filare tutto liscio» dice Oscar, tanto innamorato dei Mastini quanto ligio e maniacale quando accompagna i tifosi a Cortina, Bressanone, Caldaro o in Val di Fiemme. 

Con la scaramanzia, ovviamente, non si scherza. «Sulla destra nei primi due posti ci sono Gigi e la Miky, dietro a me Vise con figli e, dietro ancora, mia moglie Veronica» dice Oscar. Così come con le tappe fisse in autogrill: «Affi all'andata per andare in Trentino e Alto Adige, il perfetto punto di mezzo tra sogno e realtà. Desenzano al ritorno, quando ormai chi fa il turno di notte ci riconosce, ci attende e ci accoglie da habitué: "Ecco i Mastini di Varese". Anche perché proprio lì, nella scorsa stagione, venne "dimenticato" un giocatore giallonero, poi recuperato dopo che aveva già fatto conoscenza con tutti». 

La trasferta indimenticabile? «Gara 6 a Caldaro. Da fuori ci davano per spacciati, dentro tutti noi c'era la certezza di farcela, soprattutto dopo le parole detta da Raimondi dopo la sconfitta in gara 5 a Varese. Quella sera eravamo una cosa sola. Il ritorno verso casa? Alla guida mi estraneo da tutto, penso solo alla strada. La mattina dopo, guardando i video, mi sono detto: "Tutti quei cori e quella festa accanto a me? Non me ne ero accorto"».

Un coach in viaggio con i tifosi come è accaduto di ritorno da Cortina con Niklas Czarnecki? Detto, fatto. «Le mastine del gruppo - dice Oscar - giocavano a fare le linee della prossima partita davanti a lui: non in base alla bravura, ma alla bellezza. È chiaro che poi i conti non tornano, ma il coach rideva e scherzava».

Restando in trasferta, dietro a un viaggio di due giorni come quello dei due pullman a Cortina per la Supercoppa ci sono mesi di lavoro per incastrare orari, trovare mezzi e autisti in un periodo dove tutta l'Italia si sposta: «Qui si fanno tutti il mazzo - dice Oscar - e per essere al seguito della squadra a volte sono anche pronti a rimetterci... Ho la fortuna di avere il "Tala" come "secondo autista": mi tiene compagnia per tutta la notte mentre gli altri possono riposarsi o cantare».

A proposito del ritorno a casa, Oscar alle prime luci dell'alba per prima cosa pulisce il pullman («Scarico così l'adrenalina e la tensione-attenzione del viaggio»), che vigila come fa l'occhio del papà con i figli mentre si svolgono le partite dei Mastini («A Cavalese un vigile si era offerto di tenermelo d'occhio...»). Poi ci sono la prima trasferta, quella che non si scorda mai, a Bressanone («Eravamo una ventina su un bus di dimensioni ridotte, adesso si usa quello da 51 posti»), l'accoglienza ospite - «in puro stile altoatesino, arrivi in gradinata tranquillamente e te ne vai altrettanto tranquillamente» - e lo sguardo al ricambio generazionale in atto, tutt'altro che scontato, vero marchio di fabbrica e ipoteca sul futuro del pubblico giallonero: «Al palaghiaccio ci sono tanti giovani e giovanissimi. Rispetto ai tempi di Argo, Kronenbourg e Shimano, noto più attenzione all'aspetto tecnico e a quanto si vede in pista. A me invece basta che il disco finisca nella gabbia... sulla parte tecnica sono l'ultimo che deve parlare». 

Il giocatore che tutti vorrebbero veder segnare? «Ci sono i Borghi, i Mazzacane, Vanetti, Piroso... ma non facciamo distinzioni, i Mastini sono una famiglia. Tant'è che a Bressanone a un gol favoloso di Gibbons i tifosi sulle gradinate sono saltati in piedi». 

Siamo ai saluti, tra orgoglio personale («Dopo 700 e passa chilometri sul pullman, i "ragazzi" lo riconsegnano pulito come l'hanno trovato») e collettivo («Mentre il pubblico stava osannando Perla a fine gara a Bressanone, Rocco ha indicato di rivolgere applausi e incitamento a Marinelli, che era partito titolare in porta prima di infortunarsi ed essere portato a braccia negli spogliatoi, da dove ascoltava cosa stava succedendo fuori. Un bellissimo gesto di maturità»).

«Dopo che sparì la Shimano a metà anni Novanta - conclude Oscar - ci si ritrovava alla Vigna a Laveno, ospiti da Mauro, con Vise, Gigi, Franz, Tala, l'indimenticabile Gianni Gavioli per tenere in vita lo spirito giallonero che si respirava sugli spalti di via Albani. Oggi che quell'anima è tornata a essere patrimonio di tante nuove leve, prosegue il rito di darsi appuntamento alla Vigna, dove arrivano anche giocatori, dirigenti e coach per farsi contagiare». Una fonte di puro spirito giallonero che genera nuovi Mastini e ringiovanisce quelli della prima ora.

Con i Mastini Forever a Caldaro

Il gruppo organizzato di tifosi gialloneri Mastini Forever organizza la trasferta in pullman di sabato 14 ottobre a Caldaro, dove il Varese giocherà alle 19.30. Ritrovo in autogrill a Castronno alle 14.10. Costo della trasferta (biglietto escluso): 40 euro per i tesserati Mastini Forever, 45 euro per i non soci. Per info 320 2115855 o 348 2213883. Chiusura iscrizioni 13 ottobre.

Campagna abbonamenti: si chiude a quota 402

Per oltre un terzo della propria capienza il palaghiaccio sarà sempre occupato da tifosi gialloneri, almeno fino al termine della regular season. Sono infatti 402 gli abbonamenti complessivi sottoscritti, quadruplicati rispetto alla stagione scorsa. La società dei Mastini ha ringraziato tutti gli abbonati vecchi e nuovi.

Giovedì 12 ottobre - Quinta giornata

Ore 20.30: Bressanone-Caldaro (20), Dobbiaco-Appiano (20), Feltre-Pergine, Valdifiemme-Alleghe, Valpellice-Como. Riposa: Varese

Classifica

Caldaro 12. Varese 11. Valdifiemme 9. Pergine*, Appiano* 8. Feltre 6. Alleghe 4. Bressanone 3. Dobbiaco, Valpellice** 1. Como* 0. **una gara in più *una in meno

Sabato 14 ottobre - Sesta giornata

Ore 18.45: Pergine-Como. 19.30: Appiano-Valdifiemme, Caldaro-Varese. 20.30: Alleghe-Dobbiaco, Valpellice-Bressanone. Riposa: Feltre 

Andrea Confalonieri


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