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Busto Arsizio | 09 ottobre 2023, 22:28

La versione di Attolini: «In quelle montagne ognuno vede cose diverse. Intollerabile l’accusa di nazismo»

Dopo ore di silenzio, l’esponente di Fratelli d’Italia finito al centro delle polemiche dice la sua: «La foto di Hitler? Assolutamente no. Dietro quell’immagine puoi vederci quello che vuoi. L’accostamento all’attacco con Israele non ha senso». Pellicini, intanto, lo ha rimosso dall’incarico di commissario del partito a Samarate: «Scelta saggia per evitare strumentalizzazioni». Sul ruolo in Agesp Energia «non decido io»

La versione di Attolini: «In quelle montagne ognuno vede cose diverse. Intollerabile l’accusa di nazismo»

«La foto di Hitler? Assolutamente no. Uno può vederci quello che vuole in quel paesaggio lì. C’è chi vede l’iguana, chi la “E” dell’Euro. Puoi vederci Charlie Chaplin o Guido Nicheli detto Zampetti».
È la versione – che riportiamo per completezza – di Francesco Attolini, storico esponente bustocco di Fratelli d’Italia e amministratore unico di Agesp Energia, finito al centro delle polemiche per aver pubblicato su Facebook l’immagine di una montagna in cui si individua la figura di Adolf Hitler.

Non necessariamente, ribatte Attolini, rimasto in silenzio per diverse ore dopo l’esplosione del caso: «La stampa di sinistra e tutti gli opinionisti di sinistra hanno massacrato per giorni una povera bambina per la pubblicità della pesca – dice in riferimento al commentatissimo spot di Esselunga –. Dietro quella pesca puoi vederci quello che vuoi. Dietro quell’immagine puoi vederci quello che vuoi. Io ammetto la mia ignoranza su tante cose, compresa la guerra israelo-palestinese. L’accostamento al giorno dell’attacco non c’entra niente».

Il riferimento è all’accusa del Partito Democratico di aver postato l’immagine dopo l’attacco a Israele da parte di Hamas.
Immagine che, tra l’altro, questa sera non risulta più visibile sul profilo Facebook del militante di Fratelli d’Italia.

«Quel paesaggio di montagna ha catturato quasi trenta like – prosegue Attolini –. Tutte le persone che lo hanno messo non sono certamente naziste e ci hanno visto quello che volevano loro. Addirittura un’amica ha commentato “super”, ed è la persona più mite che conosco. Cercano di strumentalizzare, non sanno su che cosa attaccarci», ribatte al Pd, che per primo ha sollevato il caso, chiedendo al sindaco Emanuele Antonelli e al gruppo Agesp di prendere le distanze.

La prima reazione è arrivata dal segretario provinciale di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, che ha sollevato Attolini dal ruolo di commissario del partito a Samarate. Una scelta definita «saggia» dall’interessato. «Conosco Pellicini, è uomo saggio – afferma Attolini – e, onde evitare strumentalizzazioni, siccome a Samarate andiamo al voto, era giusto fare quella scelta. Come ha detto lui, ci saranno gli organi del partito che eventualmente decideranno su questa foto di montagna».

In ogni caso Attolini, già incappato in polemiche per un coro da stadio contro Varese postato sui social nel 2017 durante gli incendi al Campo dei Fiori, sottolinea di non essere «né fascista né tantomeno nazista. Il nazismo è un’accusa intollerabile per quanto mi riguarda. E non sono fascista: quando io ho deciso di intitolare il circolo a Giorgio Almirante, otto anni fa – e la sinistra si vada a riguardare le mie dichiarazioni – ho riportato la sua frase: “Non può definirsi fascista chi è nato nel dopoguerra”. Io sono nato nel ’77, quindi non posso dichiararmi fascista.
Rimando al mittente qualsiasi accusa di fascismo e quella intollerabile di nazismo. Il nazismo è stata una cosa orribile, come il comunismo. Questi totalitarismi hanno fatto migliaia di morti e vanno condannati tutti».

Così Attolini, che a proposito del ruolo di amministratore unico di Agesp Energia, società le cui quote di maggioranza stanno per essere vendute al gruppo Acinque, si limita a rispondere: «Non decido io».
Non è arrivato un passo indietro, dunque. A breve si capirà se questa difesa potrà bastare per mantenerlo al suo posto.

Riccardo Canetta


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