Il palco non bastava per contenere tutti i volontari che rendono possibile l'esistenza e il successo del Teatro Manzoni. E ne mancavano diversi all'appello, alcuni perché ora per gli spettacoli e il buon andamento delle cose si prodigano lassù.
Una serata emozionante, quella per festeggiare i 70 anni della sala di via Calatafimi, che ha percorso primi passi, tappe, volti, rappresentazioni di ieri e anche di domani poiché si apre la nuova stagione. Il tutto con l'aiuto di un altro pezzo di storia di Busto Arsizio: i Mandolinisti Bustesi. A moderare la serata Daniele Nunziata, che ha chiamato prima di tutto sul palco la vicesindaco Manuela Maffioli e poi il parroco don Giorgio Fantoni. In sala c'erano inoltre don Claudio Scaltritti e don Giuliano Mattiolo. C'è il consigliere Simone Orsi. E tanti, tantissimi volontari a partire dal presidente Marco Bianchi, che è stato ripetutamente chiamato e ringraziato per la sua operosità sapiente e silenziosa.
La nascita e il cammino
Su il sipario, con le note della Turandot: un gesto di buon auspicio per il futuro del Teatro Manzoni, vincere tutti insieme la sfida affinché continui ad essere un simbolo per la città. Settant'anni portati bene, si è rimarcato, dopo gli ultimi lavori di ristrutturazione e messa a norma.
Aperto nel 1953, è stato poi annesso all'Oratorio di San Filippo e ristrutturato una prima volta nel 1971. È sotto la guida di don Giuliano Mattiolo che nasce il Teatro dei ragazzi: tra gli spettacoli il Filippino d'Oro. Don Claudio invece crea il Centro Culturale San Filippo fino al 2003 . Dal 1991 fino al 2003 la gestione va alla società Arcoprogram per la programmazione cinematografica, poi la parrocchia riprende tutte le attività di cinema e teatro.
Con la pandemia, si sono rese necessarie altre opere legate alle norme di sicurezza in vigore: di qui i nuovi, e costosi, lavori. «Dobbiamo pertanto ringraziare per tutto questo la parrocchia di San Michele e in particolare il nostro parroco don Giorgio - ha rilevato Nunziata - che ha dimostrato di avere a cuore questa struttura, permettendo quindi al Teatro Manzoni di proseguire con le sue importanti attività con cinema, spettacoli teatrali e cineforum e il Gat, mantenendo il Manzoni luogo di cultura e spettacolo per la città».
Il cuore dei volontari
Non di sole mura tuttavia il teatro, di qui il lungo applauso ai volontari.
Ma il Teatro Manzoni se esiste, deve dire grazie soprattutto ai tanti volontari che in questi anni hanno dedicato il loro tempo con sacrificio e passione.
«Prima di tutto dobbiamo ricordare con affetto tutte le persone che ora sono già in Paradiso: Marisa Bottigelli, Angelo Venturin, Maria Grazia Prandoni, Lia Tuzzolino, Ambrogio Pisani e tutti i volontari che non sono più tra noi e hanno dedicato il loro tempo in questo luogo», il pensiero.
Quindi, il grazie a chi per molti anni ha «svolto un lavoro oscuro ma prezioso per tenere aperto e pulito il Teatro Manzoni: Ornella e Paolo Brignoli e Antonietta Gallazzi». L'elenco si infittisce e si convocano sul palco coloro che l'anno scorso hanno dedicato il loro tempo alla sala.
Volontari Servizio Bar: Franca Noé, Paola e Cristina Cozzi, Claudia Airaghi, Monica Castiglioni, Marina Stagni, Betty Rota, Monica Gabri, Giuliana Crespi, Ilaria Colombo, Pina Lollo, Rossella Paglialonga, Isabella Forasacco, Omar Trotti.
Responsabili sala: Gallazzi Giancarlo, Martignoni Giuseppe, Toia Giorgio, Salerno Massimo, Sametti Roberto, De Bernardi Fulvio, Visentin Tiziano, Zaffaroni Marco.
Servizio Maschere: Albanese Sergio, Del Tedesco Loredana, Traietta Antonella, Maestrello Amedeo, Bonizzoni Daniela, Candiani Laura, Pinciroli Elena, Radice Giovanni, Gabri Andrea, Preite Maria Angela, Omenigrandi Laura, Filippo Dalla Noce, Rizzo Barbara, Tosi Elena, Massimo Desca, Bonizzoni Davide.
Cassieri: Osvaldo Gallazzi, Evangelisti Franco, Crespi Michele, Lange Marilena, Mazzoni Clelia, Magnaghi Raffaele, Luca Crespi, Daniele Sandroni, Donatella Tremi, Enzo Galli.
Tecnico audio: Giuliano Furia.
Altri volontari: Franco Gatelli, Marco Pavesi, Claudio Bandera, Giovanni Razzari, Irene De Mattei, Alberto Zaroli. «E per ultimo nostro insostituibile presidente... Marco Bianchi».
Ma è tempo di guardare al futuro presentando la nuova stagione teatrale che quest'anno comprenderà 8 spettacoli, 5 in abbonamento e 3 fuori abbonamento: provvede Chiara Bettinelli della Utim. Non mancherà il nuovo Musical a cura del Gat (ragazzi Oratorio San Filippo). Senza dimenticare il cinema, per cui si può contare anche su prime visioni.
È stata, è ancora dura, ma non si molla. Incoraggiati dalla stessa vicesindaco: «Non abbiamo mai indietreggiato, anche durante la pandemia e abbiamo sostenuto le sale cittadine. Siete un baluardo antidegrado. Se le luci si spegnessero per sempre, si creerebbe una voragine».
Così il parroco ha ringraziato i volontari, che «spendono il cuore, la loro è una vocazione. Devo dire un grazie particolare a Marco Bianchi per l'attenzione affinché potessimo essere qui in totale sicurezza. Ora siamo in una sala al top».
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Allora a proposito di storia, ci vogliono la musica, la presenza, giuste. Ecco che sono saliti sul palco i Mandolinisti Bustesi, prossimi ai 120 anni: «Il nostro percorso è lungo, raggiungeremo quel traguardo nel 2025» ha detto Alberto Tovaglieri. Ricorda il primo direttore, Angelo Alfieri: il nipote, Gianni, è qui.
Prima l'esibizione, poi una grande torta per celebrare i 70 anni tutti insieme.
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Marilena Lualdi