Continua la vendemmia, e dopo la produzione del vino bianco è ora del rosso. Alla Cascina Ronchetto di Morazzone è il periodo dell’anno in cui i grappoli belli viola e maturi passano dalle piante alle mani dei raccoglitori, per poi diventare vino di qualità.
Come già dichiarato in occasione della raccolta dell’uva chiara (leggi QUI), l’enologo Giovanni Caprioglio conferma come l’annata sia di ottima qualità, ma che a causa delle condizioni meteo è diminuita in quantità, anche del 70%.
Qui si raccoglie l’uva Gallotta, un tipo di frutto dai grappoli molto ben compatti. È da questi che si ricavano i rossi della Cascina Ronchetto, tra cui il Merlot IGT e il Ronchè.
L’uva rossa si vendemmia qualche settimana dopo rispetto alla bianca, attorno ai primi di ottobre. Avviene solo la diraspatura e poi una fermentazione tumultuosa. La temperatura di fermentazione è di circa 27 gradi, più alta rispetto a quella del vino bianco.
Una volta svinato viene tolta la vinaccia e il vino viene messo in vasca pulita per il batonnage, ovvero un processo che rimescola il vino sottoposto a fermentazione.
Il vino rosso effettua una fermentazione malolattica, cioè una fermentazione che avviene per mezzo di batteri lattici. Questo non avviene, invece, per la fermentazione del vino bianco.
Poco più in là delle viti oggetto di raccolta, l’enologo Giovanni ci mostra anche le barbatelle, ovvero le piantine ancora in divenire. Sono di una varietà di uva rossa chiamata Manzoni: per ottenere una bottiglia di vino bisognerà aspettare minimo quattro anni.
Alla Cascina Ronchetto si vendemmia, ma intanto si coltiva già il vino del futuro.