L’Accordo di programma per realizzare l’ospedale Busto/Gallarate non smette di fare discutere, dopo il voto a Palazzo Broletto dello scorso 29 settembre (VEDI QUI). Coordinatore e capogruppo di Fratelli d’Italia sono tornati sul tema con un comunicato nel quale hanno confermato le ragioni per cui è necessario portare avanti il progetto a Beata Giuliana (VEDI QUI), criticando argomenti e iniziative di Obiettivo Comune Gallarate (la formazione civica ha ribattuto, VEDI QUI) e Partito Democratico, che risponde a sua volta. Di seguito, il comunicato del Pd.
I colleghi ed esponenti di Fratelli D’Italia si sono lanciati nel tentativo di dare una lezione su cosa significhi “politica responsabile”. La nostra posizione è fondata su anni di lettura attenta e approfondita di tutti i documenti legati all’iter dell’ospedale unico. Assistiamo invece al continuo arrampicarsi sui vetri da parte dei gruppi di maggioranza che non entrano mai nel merito della questione.
Anche l’ultimo consiglio comunale dimostra l’affanno a giustificare il loro sì, motivando con argomenti ideologici e stiracchiati la loro posizione favorevole di fronte a una opinione pubblica nettamente contraria.
La nostra posizione continua ad essere quella espressa in consiglio: l’accordo di programma che si andrà a firmare il 15 ottobre sancisce un progetto senza presupposti, che rimanda la definizione di questioni basilari e fondative del progetto stesso all’iter successivo, con il rischio di imboccare vicoli ciechi progettuali e amministrativi.
I documenti inclusi nell’Accordo di Programma affermano chiaramente che potrebbero non esserci i presupposti tecnici per poter fare proseguire con questo progetto l’ospedale unico. E’ questa la "responsabilità politica" del centro destra? Assistiamo solo a slogan. Noi vogliamo vedere prima un progetto tecnicamente e amministrativamente fattibile: la logica vorrebbe che solo poi si sottoscrivano programmi e si diano tempistiche. Forse sono loro ad essere lontani dall’idea e ideali di politica responsabile, forse sono loro a venir meno davanti all’interesse primario della salvaguardia della salute dei cittadini.
Redazione